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Conflict minerals: adottato da Parlamento e Consiglio europeo il testo del futuro Regolamento

Dopo la norma Statunitense in arrivo il Regolamento comunitario

Anche l’Europa si adegua ai cosiddetti Conflict minerals, negli ultimi giorni infatti il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il testo del Regolamento sui conflict minerals, già approvato lo scorso 16 marzo in sessione plenaria dal Parlamento europeo, come previsto nella time table della DG TRADE, dedicata al tema.

Il testo dal titolo Diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori di minerali e metalli provenienti da zone di conflitto e ad alto rischio  ricalca la disciplina istituita dalla legislazione statunitense, ed obbligherà tutti gli importatori europei di minerali e metalli contenenti stagno, tungsteno, tantalio e oro, esclusi i più piccoli, a effettuare controlli per garantire che gli obblighi di due diligence basate sulle linee guida OCSE siano rispettati dai propri fornitori.

I materiali riciclati e i piccoli importatori, che rappresentano il 5% delle importazioni, saranno esentati per non imporre eccessivi oneri burocratici. L’applicazione degli obblighi di responsabilità è prevista dal 1 gennaio 2021 per consentire agli Stati membri di nominare le autorità competenti e agli importatori di acquisire familiarità con i loro nuovi obblighi.

Con riferimento ai regimi attualmente esistenti, e utilizzati dalle imprese per garantire che l’approvvigionamento di minerali avvenga in modo responsabile, il Regolamento ne riconosce l’equivalenza con il nuovo sistema al fine di evitare doppi oneri. La metodologia e i criteri per stabilire l’equivalenza verranno stabiliti successivamente con un atto delegato della Commissione.

Al fine di offrire chiarezza e rendere coerenti le pratiche degli operatori economici, con particolare riferimento alle PMI, è previsto che la Commissione predisponga orientamenti non vincolanti sotto forma di Linee Guida, in cui si illustreranno i criteri per l’individuazione delle zone di conflitto e ad alto rischio, tenendo conto delle Linee guida OCSE.

Il testo approvato prevede inoltre una Clausola di revisione, secondo cui la Commissione europea dovrà revisionare regolarmente il funzionamento e l’efficacia del nuovo sistema, e anche il suo impatto concreto sugli operatori economici. È anche prevista la possibilità di proporre misure obbligatorie complementari qualora l’applicazione della due diligence da parte delle imprese si dovesse rivelare insoddisfacente

I prossimi passi prevedono quindi a metà maggio la firma del testo a Strasburgo da parte del Presidente del Consiglio dell’Unione europea e del Presidente del Parlamento. A fine maggio il testo verrà invece pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.