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Raggiunto accordo in Consiglio europeo sul pacchetto Clima-Energia 2030

Il contributo verrà sottoposto al negoziato delle Nazioni Unite sul clima a Parigi nel 2015.

23-24 ottobre – Il Consiglio Europeo ha raggiunto un accordo sugli obiettivi climatici e energetici per il 2030, proposti dalla Commissione Europea lo scorso gennaio.

L’accordo costituisce il risultato di un difficile negoziato tra gli Stati Membri, che al Consiglio Europeo di marzo avevano espresso posizioni molto divergenti sui punti cruciali del pacchetto di proposte. Il concordato riflette la ferma volontà dei Capi di Stato e di Governo di dotare l’Unione Europea di indirizzi politici chiari e a lungo termine e rappresenta il contributo che l’UE sottoporrà al negoziato delle Nazioni Unite sul clima in vista di un accordo globale a Parigi nel 2015.

Gli obiettivi che l’UE si pone tramite il concordato sono molteplici e riguardano in particolare:

  • Riduzione emissioni di gas serra: l’obiettivo vincolante a livello europeo di riduzione delle emissioni di CO2 sarà del 40% rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo prevede una riduzione nei settori sottoposti a Emissions Trading del 43% e del 30% rispetto al 2005 nei settori non coperti da ETS.

Il Consiglio ha anche deliberato la destinazione di quote ETS in alcuni fondi specifici, ad esempio una riserva del 2% di quote sarà destinata a finanziare ulteriori investimenti negli Stati Membri il cui PIL procapite sia inferiore al 60% della media UE. L’attuale fondo NER300 sarà invece aumentato di 100 milioni, quindi avrà una sovvenzione iniziale di 400 milioni (NER400). Per quanto riguarda il settore dei trasporti, si invita la Commissione a proporre ulteriori misure per promuove l’elettrificazione del settore e l’utilizzo di fonti rinnovabili, pur mantenendo un approccio tecnologico neutrale, e si chiede una rapida adozione delle metodologie di calcolo e dei requisiti di rendicontazione ai sensi della Direttiva sulla qualità dei combustibili. Infine, si ricorda la possibilità per gli Stati Membri di includere il settore dei trasporti nell’Emissions Trading.

  • Fonti rinnovabili: l’obiettivo sarà del 27% a livello europeo ma non vincolante per gli Stati Membri. Questi potranno adottare impegni anche più ambiziosi a livello nazionale.
  •  Efficienza energetica: l’obiettivo sarà indicativo e del 27% (rispetto al 30% proposto dalla Commissione Europea) ma sarà rivisto nel 2020, con la prospettiva di conseguire un 30% entro il 2030.
  •  Interconnessioni: l’obiettivo di aumento delle interconnessioni della rete elettrica sarà del 10% entro il 2020, con lo scopo di raggiungere il 15% entro il 2030. Il Consiglio riafferma che il completamento di un mercato interno dell’energia funzionale e ben collegato è di primaria importanza, ribadendo che il miglioramento delle interconnessioni delle reti del gas e dell’elettricità resterà una priorità anche dopo il 2020, come previsto dalla Strategia Europea per la Sicurezza Energetica, presentata dalla Commissione a maggio. La Commissione Europea, con il sostegno degli Stati Membri, adotterà misure urgenti per garantire il raggiungimento dell’obiettivo minimo del 10% di interconnessione della rete elettrica entro il 2020.

Con l’obiettivo di conseguire un aumento delle interconnessioni del 15% entro il 2030, la Commissione dovrà presentare una Comunicazione prima del Consiglio Europeo di marzo 2015, in cui siano specificate le misure che l’Esecutivo comunitario intende adottare per garantire il raggiungimento dell’obiettivo.

In questo contesto, sono state adottate ulteriori misure mirate a ridurre la dipendenza energetica e ad aumentare la sicurezza per quanto riguarda il settore elettrico e del gas.

Il Consiglio ha stabilito come prioritaria la realizzazione di progetti strategici per garantire la diversificazione delle fonti e delle rotte, come i corridoi Nord-Sud e Sud e un nuovo snodo del gas nell’Europa meridionale.