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Efficienza energetica degli edifici: via libera alla nuova direttiva europea

Si punta su ristrutturazioni economicamente efficienti e indicatori d'intelligenza capaci di adattare i consumi alle reali esigenze

Lo scorso 16 maggio si è concluso il lungo processo di revisione della Direttiva 2010/31/UE sull’Efficienza Energetica negli Edifici – cosiddetta EPBD – il cui obiettivo sarà quello di ottenere un parco immobiliare europeo a emissioni quasi zero entro il 2050. Il Consiglio Europeo ha infatti adottato la revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, dopo l’approvazione del Parlamento europeo già ricevuta lo scorso aprile.

Nell’auspicio del legislatore europeo il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici è uno dei modi più efficaci, in termini di costi, sia per migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini europei sia per facilitare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, in grado a sua volta di generare crescita economica, stimolare gli investimenti e creare nuovi posti di lavoro.

La direttiva ha l’obiettivo principale di migliorare l’efficienza energetica degli edifici attraverso varie misure tra cui:

  • promozione di ristrutturazioni economicamente efficienti;
  • introduzione di un ‘indicatore d’intelligenza’ per gli edifici che, grazie all’interazione con la rete, potrà adattare il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti;
  • semplificazione delle ispezioni degli impianti di riscaldamento e di condizionamento
  • promozione dell’elettromobilità mediante l’istituzione di un quadro per i posti auto destinati ai veicoli elettrici.

Tra gli obiettivi a lungo termine, per il cui raggiungimento sono previste tappe intermedie per il 2030 e il 2040, vi è appunto la  decarbonizzazione dell’attuale inefficiente parco immobiliare europeo entro il 2050.

La nuova direttiva è  la prima delle otto direttive in revisione, costituenti il cosiddetto “Clean Energy Package”, ad essere finalizzata e ad essere, entro breve, pubblicata in Gazzetta Ufficiale Europea. Successivamente alla pubblicazione il provvedimento entrerà in vigore dopo 20 giorni e gli Stati membri avranno quindi a disposizione 20 mesi per la trasposizione nella loro legislazione nazionale.