FEIS: il Parlamento sostiene il Piano Juncker ma non i tagli ai programmi CEF ed HORIZON 2020
Il 20 aprile 2015 le commissioni parlamentari Bilancio e Affari economici (ECON e BUDGET), competenti per merito sul Dossier, hanno votato la fiducia per la creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).
Ricordiamo che si tratta di un fondo di 315 miliardi di euro (il cosiddetto “Piano Juncker“) stanziato dalla Commissione europea per superare la crisi. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) sarà istituito presso la Banca europea per gli investimenti (BEI) e mira a fornire un sostegno pubblico a progetti che sono economicamente sostenibili.
Il fondo prevede una garanzia di 16 miliardi di euro da parte dell’Unione europea e 5 miliardi di euro da parte della BEI, per una capacità totale di 21 miliardi di euro. Ciò consentirà alla BEI di emettere obbligazioni pari a tre volte l’importo e ad utilizzare il denaro per cofinanziare i progetti insieme agli investitori privati. In questo modo ogni euro di denaro pubblico dovrebbe generare un totale di 15 euro in investimenti pubblici e privati, portando il fondo al totale di 315 miliardi.
Il Piano, tuttavia, dovrebbe integrare, e non sostituire gli altri programmi dell’UE.
Quest’ultimo aspetto ha rappresentato il profilo più critico affrontato dalle varie Commissioni parlamentari chiamate ad esprimere un parere sulla costituzione del FEIS, in particolare per le Commissione ITRE e TRAN, in quanto avevano la competenza per merito sugli articoli della proposta che prevedevano i tagli rispettivamente al programma per la ricerca e l’innovazione HORIZON 2020 (2,7 miliardi) e al programma per le interconnessioni elettriche per i trasporti CEF (3,3 miliardi).
La relazione finale, votata il 20 aprile e redatta da José Manuel Fernandes (PPE, PT) per la Commissione bilanci e da Udo Bullmann (S & D, DE) per la Commissione Affari economici e monetari, ha tenuto conto di questo aspetto e degli altri profili critici del Piano prevedendo delle modifiche alla proposta della Commissione sui seguenti temi:
- fondo di garanzia
Per proteggere gli investimenti provenienti dal budget dell’UE e destinati alla ricerca e ai trasporti, la Commissione dovrebbe trovare risorse alternative per finanziare il fondo di garanzia. Il fondo dovrebbe essere incrementato mediante la procedura annuale di bilancio, fino a raggiungere 8 miliardi di € entro il 2022. La garanzia, poi, dovrebbe essere “irrevocabile e incondizionata“, in modo da rassicurare gli investitori;
- criteri di progetto
I progetti finanziati o garantiti dal FEIS dovrebbero essere economicamente sostenibili e riflettere le priorità UE e essere eleggibili per il bilancio dell’UE e della Banca europea per gli investimenti (BEI);
- maggiore controllo sulla direzione dei nuovi organi
Il Comitato del fondo d’investimento dovrebbe avere otto membri per riflettere la diversità geografica della UE e fornire la più ampia gamma possibile di competenze. Il Parlamento dovrebbe approvare sia questo Comitato sia l’amministratore delegato proposto. Il Consiglio direttivo dovrebbe avere quattro membri.
- diritti di voto nel Consiglio direttivo
I terzi che intendono finanziare il FEIS non possono appartenere al Comitato direttivo.
- controllo parlamentare delle operazioni legate al FEIS.
Le operazioni del fondo dovranno poi essere verificate dalla Corte dei conti europea ed essere oggetto di un controllo preliminare annuale da parte del Parlamento.
E’ importante sottolineare che il testo votato riduce l’impatto del Fondo sul taglio ai Programmi HORIZON 2020 e CEF e al contempo mantiene l’importo del fondo di garanzia intatto, utilizzando tutte le forme di flessibilità e l’assegnazione di eventuali eccedenze del bilancio dell’UE al FEIS.
Il Presidente della Commissione per gli affari economici e monetari Roberto Gualtieri (S&D, IT) ha dichiarato che ora il Parlamento potrà negoziare dal 23 aprile un testo con il Consiglio, da approvare nella versione definitiva entro giugno, in modo da assicurarsi che il Fondo sia pienamente operativo nel più breve tempo possibile.
Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il sito del Parlamento.