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Iperammortamento, cosa cambia con il Decreto Dignità

Il 03-Luglio-2018

Stretta alle imprese in caso di cessione o delocalizzazione degli investimenti

Il Decreto Dignità varato dal Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2018 contiene importanti novità in materia di lavoro, con misure rivolte non soltanto ai lavoratori ma anche alle imprese.

Gli articoli 5 e 6 del testo del provvedimento, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, introducono nuove regole in materia di delocalizzazione, tra cui la revoca e il recupero dell’iperammortamento riconosciuto alle imprese che cedono o destinano i beni agevolati ad imprese situate all’estero.

Se nel corso del periodo di fruizione della maggiorazione del costo i beni agevolati vengono ceduti a titolo oneroso o destinati a strutture produttive situate all’estero, anche se appartenenti alla stessa impresa, si procede al recupero dei benefici fiscali riconosciuti.

Il recupero del beneficio avviene attraverso una variazione in aumento del reddito imponibile del periodo d’imposta in cui si verifica la cessione a titolo oneroso o la delocalizzazione degli investimenti agevolati per un importo pari alle maggiorazioni delle quote di ammortamento complessivamente dedotte nei precedenti periodi d’imposta, senza applicazione di sanzioni e interessi.

La sanzione della revoca del beneficio non si applicherà, invece, al caso di cessione del bene con sostituzione con uno di valore pari o superiore, anche in caso di delocalizzazione.

Le nuove regole saranno in vigore già dal 2018, in deroga a quanto previsto dallo Statuto del Contribuente e il recupero dei benefici fiscali si applicherà alle operazioni di cessione o di delocalizzazione dei beni agevolati effettuate successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto Dignità.