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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza trasmesso alla Commissione europea

Il 30-Aprile-2021

Dopo il passaggio in Parlamento, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri e trasmesso alla Commissione europea il 30 aprile 2021.

Dopo il passaggio in Parlamento, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri e trasmesso alla Commissione europea. Tra gli obiettivi chiave del Piano la ripresa dai danni economici causati dalla pandemia e la soluzione delle debolezze strutturali che da anni caratterizzano l’economia italiana, quali i divari territoriali, la partecipazione femminile al mercato del lavoro, la produttività e le competenze tecniche nell’istruzione e nella ricerca.

Il Piano prevede risorse per un totale di 235,14 miliardi di euro: 191,5 miliardi (di cui 122,6 mld di prestiti e 68,9 mld di sovvenzioni) sono le risorse del RRF – Dispositivo di Ripresa e Resilienza – da impiegare in 6 anni (2021-2026); 30,64 miliardi del Fondo Complementare finanziati con uno scostamento pluriennale di bilancio (approvato il 15 aprile 2021) per coprire progetti che altrimenti sarebbero esclusi dal Piano (difficilmente realizzabili in 6 anni); 13 miliardi del Fondo REACT-EU, le cui risorse sono invece state concepite in un’ottica di breve termine (2021-2023) per la fase iniziale di rilancio delle economie degli Stati Membri.

Il Piano rafforza la componente delle riforme (suddivise in riforme strutturali, riforme abilitanti e riforme settoriali), confermando la strutturazione in 6 Missioni così ripartite:

  • Missione 1 – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura (50,07 miliardi).
  • Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica (69,96 miliardi).
  • Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile (31,46 miliardi).
  • Missione 4 – Istruzione e ricerca (33,81 miliardi).
  • Missione 5 – Inclusione sociale (29,62 miliardi).
  • Missione 6 – Salute (20,22 miliardi).

Il Governo stima che il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e sulla produttività del Paese, prevedendo al 2026, termine ultimo per l’attuazione dei progetti, un PIL nazionale di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario base (ovvero senza il PNRR).

La Commissione ora avrà due mesi di tempo per fare la sua valutazione e proporre la decisione di erogare il 13% della quota che spetta a ciascun Paese a titolo di prefinanziamento. Il Consiglio avrà poi un altro mese di tempo per decidere.

In allegato il testo del PNRR.