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Il Senato approva il disegno di legge delega per la riforma del codice degli appalti e delle concessioni

Giovedì 18 giugno l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge recante la delega al Governo per l’attuazione della direttiva 2014/23/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e della direttiva 2014/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

 Il provvedimento verrà ora inviato alla Camera per la votazione in seconda lettura. Solo successivamente all’approvazione definitiva sarà quindi possibile l’attuazione della delega attraverso la stesura del decreto legislativo, al quale il Governo starebbe già lavorando.

Il ddl prevede, infatti, la compilazione di un unico testo normativo denominato “codice degli appalti pubblici e deli contratti di concessioni” che andrà a sostituire l’attuale il d.lgs. 163/2006.

Obiettivo importante è il riordino della normativa vigente in materia dei contratti pubblici e delle concessioni e la drastica riduzione e razionalizzazione del quadro normativo vigente.

Tra le ultime modifiche approvate al testo, che nel corso degli ultimi mesi ha subito diverse variazioni, si segnalano in particolare:

  • la riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei partecipanti, con attribuzione a questi ultimi della piena possibilità di integrazione documentale non onerosa di qualsiasi elemento formale della domanda, purché non attenga agli elementi oggetto di valutazione sul merito dell’offerta e la possibilità di utilizzare il DGUE (Documento di gara unico europeo) per autocertificare il possesso dei requisiti. Prevista, inoltre, la semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti.

 

  •  la semplificazione dell’accertamento dei requisiti generali di qualificazione attraverso la creazione di un’unica banca dati centralizzata gestita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la revisione e semplificazione dell’attuale sistema Avcpass, garantendo a tal fine l’interoperabilità tra i Ministeri e gli enti pubblici coinvolti.

 

  • la previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri di sostenibilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici e dei contratti di concessione.

 

  • l’utilizzo, per l’aggiudicazione degli appalti pubblici e dei contratti di concessioni, del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, intesa come miglior rapporto qualità/prezzo e regolando espressamente i casi e le soglie di importo entro le quali è consentito il ricorso al criterio di aggiudicazione del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta.

 

  • l’integrazione del principio volto a prevedere adeguate forme di centralizzazione delle committenze e di riduzione del numero delle stazioni appaltanti, prevedendo, per gli affidamenti di importo superiore alle soglie comunitarie, un livello di aggregazione almeno regionale o di provincia autonoma e, per quanto riguarda gli affidamenti di importo superiore a 100.000 euro e inferiore alle medesime soglie di rilevanza comunitaria, aggiudicati da comuni non capoluogo di provincia, livelli di aggregazione subprovinciali.

 

  • la previsione dell’istituzione, a cura dell’ANAC, di un elenco di enti  ai quali sarà possibile effettuare affidamenti in house. L’iscrizione nell’elenco avviene a domanda, dopo che sia stata riscontrata l’esistenza dei requisiti. La domanda di iscrizione consente all’Ente, sotto la propria responsabilità, di conferire al soggetto in house o di controllo singolo o congiunto o di collegamento appalti o concessioni mediante affidamento diretto;

 

  • l’obbligo per i soggetti titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici già  esistenti o di nuova aggiudicazione, di affidare tutti i contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150.000 euro mediante procedura ad evidenza pubblica, escludendo dal predetto obbligo unicamente le concessioni affidate con la formula di finanza di progetto e le concessioni in essere affidate con procedure di gara ad evidenza pubblica secondo il diritto dell’Unione europea, per le quali continuano comunque ad applicarsi le disposizioni in materia di affidamento di contratti di appalto già vigenti;

 

  • la previsione che il divieto di attribuire i compiti di responsabile o di direttore dei lavori al contraente generale si applica anche alle procedure di appalto già  bandite alla data di entrata in vigore della presente legge, incluse quelle già  espletate per le quali la stazione appaltante non abbia ancora proceduto alla stipulazione del contratto con il soggetto aggiudicatario.

 

  • nell’ambito della lotta della corruzione, al fine di evitare i conflitti d’interesse e di favorire la trasparenza nel settore degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, l’imposizione del ricorso a conti dedicati per le imprese aggiudicatrici di appalti pubblici, attraverso i quali regolare tutti i flussi finanziari dei pagamenti verso i prestatori d’opera e di lavoro e verso tutte le imprese che entrano a vario titolo in rapporto con l’impresa aggiudicatrice in relazione agli appalti assegnati e la previsione di un sistema, regolato dall’ANAC, di penalità e premialità  per la denuncia obbligatoria delle richieste estorsive e corruttive da parte delle imprese titolari di appalti e subappalti.

 

  • attribuzione all’ANAC di più ampi poteri di vigilanza e controllo comprendenti anche poteri di raccomandazione, intervento cautelare, di deterrenza e sanzionatorio, nonché di adozione di atti di indirizzo quali linee guida, bandi-tipo, contratti-tipo e altri strumenti di regolamentazione flessibile anche dotati di efficacia vincolante, salva l’impugnabilità di tutte le decisioni e gli atti assunti dall’Autorità innanzi ai competenti organi di giustizia amministrativa.

Nella colonna a destra trovi il testo integrale del disegno di legge delega approvato dal Senato il 18 giugno scorso (documento riservato ai soci).