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Immobili e classi energetiche: la G è la più diffusa

Lo studio Tecnocasa rivela una nuova attenzione degli italiani alla classificazione energetica delle abitazioni.

Tecnocasa conduce uno studio per fotografare le classi energetiche degli edifici italiani. Lo studio rileva che l’attenzione degli italiani verso la casa e la sua classe energetica è cresciuta a partire dal lockdown. Se nel 2019 gli edifici in classe G rappresentavano il 59,5% del totale, sono scesi nel 2020 al 58,5%, mentre nel 2021 il dato si è assestato al 57,5%.

La nuova direttiva europea sulle case green prevede il miglioramento delle classi energetiche nei medio termine.

Al 2021 solo il 9,9% degli edifici risultavano in classe E mentre il 7,2% in classe D.

Discorso inverso per le classi energetiche più performanti che sono crescite dal 2019 al 2021. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo in Italia e ha rilevato che, tra il 2019 e il 2021, è aumentata la percentuale di acquisti di abitazioni in classe energetica A. Si passa dal 3,0% del 2019 al 4,9% del 2021.

Le classi dalla B alla F mantengono un tasso sostanzialmente costante. Una maggiore sensibilità all’argomento si era registrata presso gli acquirenti di case vacanza che desideravano contenerne i costi di gestione.

Lo studio rileva come si inizi a comprendere come un immobile in classe energetica elevata conservi il suo valore nel tempo e in ottica di rivendita futura.

Per quanto riguarda le locazioni, le classi dalla A alla E evidenziano percentuali di affitto sostanzialmente stabili, cresce la percentuale di affitti in classe F, che passa dal 13,9% del 2019 al 15,6% del 2021. Diminuisce invece la percentuale di locazioni in classe G, che passa dal 59,1% al 58,2%. Anche sul mercato delle locazioni le tipologie più affittate appartengono a questa classe.