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Legge sul Clima Ue, via libera del Parlamento: ANIE necessario adeguare la legislazione nazionale

Per raggiungere gli obiettivi comunitari occorre accelerare la promozione delle energie rinnovabili ed efficienza energetica.

Federazione ANIE – in rappresentanza dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana, di cui fanno parte i principali fornitori di tecnologie sui mercati dell’energia, delle infrastrutture, del building e dell’industria – ritiene che il Parlamento Ue abbia svolto un lavoro molto importante nell’approvare, giovedì 24 giugno, in via definitiva la Legge sul Clima. Ora spetta al legislatore nazionale adeguare la propria strategia per traguardare gli obiettivi del Green Deal.

La nuova legge UE sul clima trasforma l’impegno politico del Green Deal europeo per la neutralità climatica UE entro il 2050 in obbligo vincolante. La normativa prevede un ulteriore riduzione dal 40% al 55% delle emissioni di gas-serra della Ue entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il prossimo 14 luglio, la Commissione Europea presenterà il suo primo pacchetto clima, il Fit for 55, con il quale proporrà di modificare dodici normative Ue.

L’Europa stima per le FER di innalzare il target dal 32% al 40% e per l’Efficienza Energetica dal 32,5% al 40%. Il legislatore italiano dovrà intervenire revisionando il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 (PNIEC) innalzando, ad esempio, il target delle FER dal 30% al 40%.

Target al 2030 Clean Energy Package 2017 Green New Deal 2021 Attuale PNIEC Italia
Riduzione emissioni CO2 -40% -55% -40%
Fonti Rinnovabili +32% +38% – 40% +30%
Efficienza Energetica +32,5% +39,2% – 40,6% +43%
Strategia Idrogeno 40 GW elettrolizzatori *5 GW elettrolizzatori

* Individuati dalla strategia italiana al 2030 per l’idrogeno

 

Vi sono, però, alcune azioni prioritarie rispetto alla revisione del PNIEC che ANIE auspica siano affrontate e risolte dal legislatore con urgenza:

  • Semplificazioni per accelerare la transizione energetica

Secondo i dati forniti da Terna, le richieste di connessione alla rete di trasmissione di impianti FER  sono salite a 138 GW, senza considerare le richieste di connessione dello STORAGE e quelle alla rete di distribuzione; si tratta di investimenti in infrastrutture e impianti che potranno contribuire enormemente alla crescita economica del paese e che non graveranno sulla bolletta elettrica degli italiani, essendo quest’ultimi prevalentemente in market parity. Gli iter autorizzativi devono essere più chiari, deve esserci maggiore certezza nella programmazione degli investimenti per gli operatori, eliminando ogni conflitto di attribuzione nella decisione finale di autorizzazioni degli Enti e delle amministrazioni competenti. Un’assenza di chiarezza si è avuta per esempio con l’introduzione della competenza statale per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 10 MW nel Dl Semplificazioni 77/2021 a seguito di cui le amministrazioni regionali e provinciali hanno sospeso gli iter autorizzativi relativi a tali impianti, malgrado il legislatore sia intervenuto, su segnalazione di ANIE, con l’art. 7 del DL 92/2021, a colmare la mancanza di un regime transitorio.

  • Recepire la direttiva sulle Fonti Rinnovabili 2018/2001

Dopo un travagliato percorso, lo scorso 31 maggio 2021, è stata approvata la Legge di Delegazione Europea 2020. ANIE auspica che si acceleri il percorso di recepimento della direttiva FER dato che il termine ultimo è previsto per il 30 giugno 2021, definendo una programmazione almeno quinquennale delle linee di sviluppo degli impianti FER e STORAGE (la Germania ha già pianificato dal 2021 al 2028 i contingenti di capacità che bisognerà realizzare ogni anno e le relative policy),  individuando i contingenti di capacità per tecnologia, chiarendo gli obiettivi per le diverse tipologie di impianto (a tetto e a terra, onshore e offshore), definendo le policy e tutte le necessarie condizioni per rendere il quadro normativo chiaro e funzionale agli obiettivi. Non sono più prorogabili né le tempistiche per l’identificazione delle aree idonee né tantomeno quelle per la definizione degli obiettivi regionali (burden sharing), identificando gli obiettivi che ciascuna Regione e Provincia autonoma deve conseguire per l’attuazione del PNIEC, nonché un relativo sistema di monitoraggio e premialità.

  • Prorogare i bandi del DM FER 4 luglio 2019

Considerando che ad oggi solo il 52% dei 4,5 GW è stato assegnato nei primi cinque bandi del GSE e che il 30 settembre 2021 si terrà il settimo e ultimo bando del GSE, occorre istituire nuovi bandi quantomeno per assegnare la capacità residua, in attesa che si definisca la programmazione per i prossimi anni.

  • Intervenire per la riforma del mercato elettrico

Malgrado l’Europa abbia approvato l’implementation plan italiano fornendo molteplici raccomandazioni ivi incluse quelle sulle tempistiche attuative, l’Italia ne prevede, invece, un prolungamento. E’ necessario introdurre misure per l’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili, dei sistemi di accumulo e della gestione della domanda per una corretta interazione tra gli obiettivi di adeguatezza e di flessibilità del sistema elettrico e quelli di decarbonizzazione. In questa fase di transizione sarà importante monitorare le dinamiche del mercato elettrico per intervenire tempestivamente, indirizzando gli investimenti necessari a rimuoverne le distorsioni. La massiccia diffusione della generazione distribuita richiede altresì un’attenta valutazione sul ruolo dei gestori della rete di distribuzione a garanzia di un mercato libero, trasparente e concorrenziale.

  • Semplificazioni in materia di incentivi per l’efficienza energetica e la rigenerazione urbana

ANIE apprezza la misura del superbonus 110%, che ritiene strategica per il rilancio dell’economia del nostro Paese, ma sostiene la necessità e l’urgenza di prorogare l’incentivo a tutto il 2023 per garantire uno scenario certo che stimoli gli investimenti e allargare il raggio di azione dell’agevolazione anche sugli immobili commerciali, posseduti dalle imprese, e soprattutto con un ampliamento delle tecnologie coinvolte. La proposta di ANIE è di estendere la possibilità di accedere al bonus al 110% – nel caso in cui venga fatto almeno uno dei tre interventi “trainanti” – anche a tutte le tecnologie beneficiarie del Bonus Ristrutturazioni, a condizione  che gli interventi contribuiscano alla riqualificazione energetica, alla sicurezza, alla efficienza, con soluzioni impiantistiche moderne ed efficaci e alla capacità digitale dell’edificio. A tale scopo sarebbe utile introdurre nell’ordinamento nazionale l’indicatore digitale (SRI), ovvero l’indicatore di valutazione dell’intelligenza di un edificio previsto nella legislazione europea (direttiva EPBD) che consentirebbe di avere un parametro per misure il grado di interconnessione degli edifici, valutare la capacità degli edifici (o delle unità immobiliari) di adattare il loro funzionamento alle esigenze degli occupantiottimizzando anche l’efficienza energetica e le prestazioni complessive, e di adattare il loro funzionamento in reazione ai segnali provenienti dalla rete in un’ottica di massima flessibilità energetica.