normativa e legislazione tecnica

Smart Home: +29% nel 2021

Presentati i dati sulla Smart Home dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

ll settore della Smart Home è cresciuto nel 2021 del 29% rispetto al 2020, raggiungendo quota 650 milioni di euro e  superando i livelli pre-Covid. Pesano, però, la carenza di semiconduttori e i rincari delle materie prime. Senza questo freno, il tasso di crescita del mercato sarebbe potuto arrivare anche al 45%.

I dati sulla Smart Home arrivano dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

L’area che cresce di più nel mercato è quella degli oggetti connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione (termostati e climatizzatori smart), che ha fatto registrare un aumento di incidenza sulle vendite del 45%, con un valore corrispondente di 110 milioni di euro, pari al 17% del mercato rispetto al 2020. Tra le persone che hanno acquistato soluzioni connesse per il riscaldamento/raffrescamento e per la produzione dell’acqua calda sanitaria, il 46% ha optato per termostati, il 42% per climatizzatori, il 28% per caldaie, il 17% per valvole termostatiche e il 9% per scaldacqua/scaldabagni. Seguono pompe di calore (7%) e impianti di riscaldamento a pavimento (4%). La crescita è stata favorita anche dagli incentivi come Ecobonus e Superbonus.

A guidare il mercato ci sono però gli elettrodomestici, con un tasso di crescita del +35%, seguiti da smart speaker (130 milioni di euro) e soluzioni per la sicurezza (125 milioni). La rimanente quota del mercato è costituita da casse audio (9%, +20%), lampadine (8%, +25%), smart plug (prese elettriche, 2%, +30%) e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto (2%, +45%).

Oltre agli incentivi fiscali, a spingere il mercato è anche una maggiore conoscenza dei prodotti smart: il 74% dei consumatori ne ha sentito parlare almeno una volta (69% nel 2020, 68% nel 2019, 59% nel 2018) e il 46% degli italiani possiede in casa almeno un oggetto smart, dato in costante crescita rispetto ai tre anni precedenti (43% nel 2020, 42% nel 2019, 41% nel 2018).

Il 2021 segna una forte crescita di tutti i canali di vendita, con la ripresa più forte per la filiera tradizionale (+40%, 245 milioni di euro), ma registrano buoni risultati anche i canali e-commerce (+25%, 225 milioni di euro) e i retailer multicanale che hanno recuperato il calo dovuto al Covid (125 milioni di euro, +29%).

Tra i motivi che spingono all’acquisto di dispositivi smart vi sono principalmente ragioni legate al comfort (38%), alla sicurezza (22%) e alla possibilità di controllare a distanza i dispositivi connessi (14%).

Nonostante le buone performance dell’ultimo anno, il mercato italiano resta lontano dai primi in classifica a livello europeo: Regno Unito (4 miliardi di euro, +43%, 58,7 €/abitante) e Germania (3,9 miliardi di euro, +37%, 46,8 €/abitante). L’Italia accorcia invece le distanze con la Francia (1,3 miliardi di euro, +16%, 19,4 €/abitante) e incrementa il suo distacco rispetto alla Spagna (480 milioni di euro, +14%, 10,1 €/abitante).