Esiti dell’Eurogruppo sul sostegno alla crisi pandemica.
Il 23 aprile 2020 i Leader hanno approvato l'accordo dell'Eurogruppo del 9 aprile 2020 sulle tre importanti reti di sicurezza per lavoratori, imprese e debiti sovrani, pari a un pacchetto di 540 miliardi di euro, e ne hanno chiesto l'operatività entro il 1° giugno 2020.
I Leader hanno inoltre convenuto di lavorare per la creazione di un Fondo di recupero (Recovery Fund) e hanno incaricato la Commissione di analizzare le esatte esigenze e di formulare urgentemente una proposta commisurata alla sfida.
Si precisa che il MES è riservato solo ai Paesi della zona euro, sostegno BEI e SURE sono a disposizione di tutti gli Stati membri dell’UE.
Per quanto riguarda il sostegno alla crisi pandemica, si è fissato il 2% del PIL dei rispettivi Stati membri a partire dalla fine del 2019, come parametro di riferimento, per sostenere il finanziamento interno dei costi diretti e indiretti dell’assistenza sanitaria, della cura e della prevenzione dovuti alla crisi COVID-19. Tutti i membri del MES soddisfano i requisiti di ammissibilità per ricevere il sostegno nell’ambito del sostegno alla crisi pandemica. Fatto salvo il completamento delle procedure nazionali, dovrebbe essere adottata una risoluzione che confermi le condizioni di funzionamento del MES ben prima del 1° giugno 2020.
Roma ha insistito sui “coronabonds” per finanziare congiuntamente i costi della ripresa senza aumentare ulteriormente il suo debito pubblico, che attualmente è pari al 135% del PIL del Paese. In definitiva, la condizione del MES è quella di limitare i fondi alla copertura delle spese sanitarie in risposta al coronavirus, direttamente o indirettamente (l’impegno sarà descritto in dettaglio in un piano individuale di risposta alla pandemia da preparare sulla base di un modello). Pertanto, lo Stato membro medio dell’area dell’euro colpito dalla crisi COVID-19 dovrebbe essere in grado di individuare spese direttamente o indirettamente legate alla sanità, alla cura e alla prevenzione pari al 2% del PIL.
La Commissione applicherà un quadro di reporting e monitoraggio semplificato, limitato agli impegni dettagliati nel Piano di risposta alla pandemia, come delineato nella lettera del 7 maggio del Vice Presidente Esecutivo Valdis Dombrovskis e del Commissario Paolo Gentiloni indirizzata al Presidente dell’Eurogruppo.
Per quanto riguarda la restituzione, si è fissata una scadenza media massima di 10 anni per i prestiti e modalità di prezzo favorevoli adattate alla natura eccezionale della crisi. Le richieste di sostegno per la crisi pandemica possono essere presentate fino al 31 dicembre 2022. A seguito di una richiesta nell’ambito del sostegno alla crisi pandemica, le istituzioni sono tenute a confermare le valutazioni con il più breve preavviso possibile e a preparare, insieme alle autorità, il piano di risposta individuale alla pandemia, sulla base del modello concordato.
In allegato il Comunicato stampa.