2 luglio 2012 confindustria anie lindustria degli ascensori denuncia il problema dei ritardati pagamenti

2 luglio 2012 – Confindustria ANIE: l’industria degli ascensori denuncia il problema dei ritardati pagamenti

Dalla stretta creditizia alla piaga dei ritardi di pagamento: queste le principali minaccie per lo sviluppo delle imprese italiane del settore

Il 21 giugno scorso si è svolto presso l’Hotel Chateau Monfort l’evento “I tempi si dilatano, i crediti si riducono” promosso da ANIE/AssoAscensori per fare il punto sullo stato di salute dell’industria italiana degli Ascensori e Scale mobili, uno dei comparti di eccellenza tecnologica all’interno del manifatturiero nazionale, nel quale l’Italia ha consolidato nel tempo una posizione di leadership a livello mondiale. Con oltre 900.000 impianti installati che ogni giorno effettuano circa 100 milioni di corse, l’Italia ha detenuto per lungo tempo il primato mondiale in termini di parco ascensori installato. Oggi il mercato italiano mantiene saldamente la 2a posizione a livello mondiale e la 1a in Europa in termini di parco impianti installato.


Nel 2011 il fatturato totale dell’industria ascensoristica italiana si è attestato a oltre 2,5 miliardi di euro, in calo dello 0,5% rispetto al 2010. Pur arginando parzialmente la repentina caduta del volume d’affari complessivo evidenziata a partire dal 2009, il comparto ha dovuto registrare una battuta d’arresto in un percorso di consolidamento che era stato decennale. Poiché non emergono indicazioni per una svolta positiva nel mercato nazionale delle Costruzioni a tutto il 2012, ciò si ripercuote negativamente sulla domanda rivolta agli Ascensori e Scale mobili. Non va dimenticato che le tecnologie ascensoristiche risentono con ritardo, essendo fra le ultime componenti ad essere installate in un nuovo edificio, della perdurante debolezza degli investimenti. Segnali di rallentamento si sono accentuati nei primi mesi dell’anno in corso. Nel primo trimestre del 2012 nel confronto su base annua la produzione industriale del comparto è entrata in una fase di stallo.


La causa principale di queste dinamiche non è legata, come si vorrebbe, alla minaccia che proviene dalle economie emergenti. Alla crescente immissione sul mercato di prodotti provenienti da Paesi extra UE, Cina in testa, le aziende italiane attive nella filiera degli Ascensori e Scale Mobili, grazie alla costante attenzione alla qualità e all’innovazione, hanno infatti saputo dare pronta risposta, mantenendo altresì un ruolo importante sui mercati esteri. La crisi dell’industria ascensoristica italiana è piuttosto legata alle criticità espresse dal mercato interno. Il nostro Paese vive un momento drammatico, con tensioni difficilmente risolvibili nel breve periodo. Il Centro Studi Confindustria ha rivisto al ribasso la caduta del Prodotto Interno Lordo italiano per il 2012 e il 2013 (rispettivamente -2,4% e –0,3%). In un contesto di forte contrazione dei consumi e degli investimenti, i ritardi di pagamento e il più difficile accesso al credito si riflettono in misura rilevante sull’andamento del comparto.


Consapevole della gravità del problema, Confindustria ANIE non ha tardato ad attuare delle iniziative in favore delle Aziende associate, in particolare per quanto riguarda l’estensione del sistema dell'Iva per cassa e per i programmi di accesso al credito.


Allo stato attuale il regime di “IVA per cassa” si applica alle imprese con volume d’affari non superiore a 200.000 euro ma, in taluni casi, può essere esteso a imprese con volume d’affari superiori, previa specifica richiesta all’Agenzia competente per territorio. Su sollecitazione di AssoAscensori, Confindustria ANIE ha presentato alla Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate una “Istanza di consulenza giuridica per la corretta interpretazione del combinato disposto dell’art. 6 e dell’art. 21, del DPR 26 ottobre 1972, n. 633”, per verificare se nel caso di prestazione di servizi, indipendentemente dal volume di affari, il prestatore sia legittimato a emettere un avviso di pagamento privo delle caratteristiche proprie della fattura per sollecitare il pagamento del corrispettivo e solo successivamente, all’atto del pagamento, procedere all’emissione della fattura e adempiere agli obblighi IVA.


Sebbene l’impiego dei Titoli di Stato eventualmente assegnati dal Decreto Liberalizzazioni a parziale copertura del debito verso le Imprese, possa costituire una garanzia per agevolare l’accesso al credito delle Aziende, l’ammontare complessivo messo a disposizione dal provvedimento permetterà di coprire meno del 5% del debito complessivo accumulato dalla Pubblica Amministrazione. A prescindere dalle iniziative già avviate dalle parti sociali, ANIE ha stabilito un contatto diretto con alcuni Istituti di Credito, allo scopo di valutare se esistano misure per facilitare l’accesso al credito delle Imprese associate, impiegando i crediti verso la Pubblica Amministrazione come garanzia.


Gli istituti interpellati hanno, tuttavia, confermato che nel rispetto del sistema internazionale di regolamentazione bancaria introdotto con “Basilea III”, la cessione di credito a imprese e privati risulta fortemente vincolata a una serie di parametri sia quantitativi sia qualitativi. Di fatto, i provvedimenti approvati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria in conseguenza della crisi finanziaria del 2007-08, limitano in maniera significativa la discrezionalità delle banche nella valutazione delle richieste di accesso al credito. In tale contesto, anche la “certificazione” di crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione non può costituire da sola una garanzia per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese. Potrebbero, invece, costituire un’utile garanzia gli eventuali titoli di stato ricevuti in pagamento per i crediti maturati entro il 31 dicembre 2011, come previsti dal Decreto Liberalizzazioni. Ne consegue l’impossibilità di concordare iniziative o misure in favore delle Aziende aderenti ad ANIE, ad eccezione di eventuali convenzioni per la valutazione della situazione di solvibilità di una singola impresa.


“Il ritardo nei pagamenti dalla Pubblica Amministrazione e il cumulo dei debiti della P.A. nei confronti delle imprese rappresenta una delle piaghe peggiori che gravano sul sistema produttivo italiano ed europeo” – ha dichiarato il Presidente di AssoAscensori-ANIE Vincenzo de Martino. “Le imprese europee vantano, infatti, 180 miliardi di euro di crediti e di questi si stima che 90 miliardi di euro siano delle imprese italiane. Non è accettabile che proprio lo Stato sia il primo soggetto a non rispettare i contratti con i propri fornitori e richieda, invece, alle imprese assoluto adempimento di oneri come il DURC (Documento unico di regolarità contributiva), obbligatorio anche per ricevere il pagamento dei crediti accumulati con gli Enti pubblici Soprattutto per le piccole e medie imprese operanti nel campo ascensoristico, questi eccessivi ritardi nei pagamenti hanno determinato gravi conseguenze finanziarie, quando non addirittura la chiusura dell’attività. Ci è parso pertanto quanto mai opportuno dedicare un momento di ampia e condivisa riflessione su questa piaga assolutamente da estirpare .”



Federazione ANIE, con 1.289 aziende associate e circa 450.000 occupati, rappresenta i settori più strategici e avanzati  nell’ambito dell’industria manifatturiera italiana, con un fatturato aggregato di 71 miliardi di euro nel 2011 (di cui 28 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti a Federazione ANIE investono mediamente in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato annuo.


AssoAscensori, Associazione Nazionale Industrie Ascensori e Scale Mobili, rappresenta le aziende che effettuano progettazione, costruzione di impianti e/o componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili, montascale e piattaforme elevatrici. Con circa 5.000 addetti, esse coprono in Italia più del 50% del mercato dei nuovi impianti e circa il 40% del mercato dei servizi. AssoAscensori è membro di ELA (European Lift Association), l'Associazione europea che raggruppa le più rappresentative associazioni nazionali di settore attive sul territorio dell'Unione Europea e dell'area EFTA.


 


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