ANIE: Sì alla semplificazione del Codice Appalti
Necessario intervenire con misure puntuali e rilevanti, in grado di semplificare e ridurre gli oneri in capo agli operatori e rendere applicabili tutti gli strumenti innovativi già presenti nel Codice.
Federazione ANIE – in rappresentanza dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica Italiana, di cui fanno parte i principali fornitori di tecnologie – apprezza la scelta dell’esecutivo di intervenire in tempi brevi sul Codice Appalti con misure volte a rafforzare il regime “speciale” previsto dal D.L. Semplificazioni.
Per ANIE infatti, è necessario intervenire con misure di dettaglio senza sospendere l’applicazione del Codice – che ricordiamo per il 90% già reca una fedele riproduzione delle direttive europee del 2014 – in quanto questa ultima scelta comporterebbe un inevitabile blocco del mercato a causa delle incertezze che provocherebbe nelle stazioni appaltanti.
La Federazione ritiene che, al netto del necessario snellimento delle procedure, il Codice già contenga tutti gli spunti in tema di innovazione e sostenibilità che, se correttamente attuati, possono rappresentare un ottimo volano per la ripresa del settore.
Il Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020) ha correttamente introdotto misure fortemente acceleratorie; manca dunque l’ultimo miglio: semplificare le procedure a monte della gara e ridurre notevolmente gli oneri burocratici previsti in fase di partecipazione, ciò anche nell’ottica di un abbattimento del contenzioso.
“Un intervento di effettiva semplificazione non può limitarsi a misure afferenti alla sola fase di gara: il ritardo negli investimenti nel nostro Paese è dovuto infatti anche alle tempistiche necessarie per lo svolgimento della procedure propedeutiche agli affidamenti” dice il Direttore Generale ANIE Maria Antonietta Portaluri “pertanto, accanto alle misure volte ad alleggerire, ad esempio, gli oneri connessi alle verifiche dei requisiti in capo agli operatori, sarà necessario anche intervenire per snellire i lavori del CIPE, del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, delle Commissioni VIA/VAS, nonché per rendere più rapido l’iter di approvazione dei contratti di programma“.
Resta infine irrisolto il nodo del subappalto, soprattutto alla luce dei richiami da parte dell’Unione Europea. Considerando che il tessuto imprenditoriale italiano è caratterizzato in prevalenza da PMI, è necessario favorire l’accesso di queste ultime al mercato rimuovendo qualsiasi ostacolo normativo e operativo e garantendo allo stesso tempo un alto livello qualitativo in fase di esecuzione. Per questo motivo, in via preliminare e urgente va ridefinito un limite al subappalto, in coerenza con il diritto euro-unitario e vanno risolti gli altri aspetti critici legati alla disciplina (terna di subappaltatori, profili autorizzativi, ecc).