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Commissione EU: studio sull’industria manifatturiera net-zero in Europa

La Commissione europea ha pubblicato "The Net-Zero manufacturing industry landscape across Member State" lo studio dedicato all’industria manifatturiera a zero emissioni nei Paesi dell’UE.

La Commissione europea ha pubblicato lo studio “The Net-Zero manufacturing industry landscape across Member States” dedicato all’industria manifatturiera a zero emissioni nei Paesi dell’UE, lo studio offre una panoramica completa dello stato attuale e dei recenti progressi in settori chiave in tutti i 27 Paesi europei, come le turbine eoliche, i moduli fotovoltaici, le batterie, la cattura del carbonio, le pompe di calore e altre tecnologie pertinenti.

Il Rapporto include un’analisi approfondita delle politiche e degli incentivi esistenti che sostengono l’aumento delle capacità produttive a livello nazionale, prendendo in esame i quadri normativi, i processi di rilascio dei permessi, gli incentivi agli investimenti e i programmi di sviluppo delle competenze. Attraverso questa analisi, lo studio identifica i colli di bottiglia esistenti e mette in evidenza sia le sfide che le opportunità per aumentare la capacità produttiva.

Quasi tre Stati Membri su quattro dispongono di programmi di incentivazione per promuovere gli investimenti nella capacità produttiva delle tecnologie net-zero, con 41 misure individuate in 19 Paesi. Più della metà dei programmi individuati nel report si rivolge a più tecnologie contemporaneamente.

Le sovvenzioni, i prestiti e le esenzioni fiscali sono i tre metodi di supporto più comuni, al fine di coprire, in parte, i costi di investimento per l’installazione o l’espansione delle capacità produttive delle tecnologie stesse.

Tuttavia, poco più della metà degli schemi identificati riceve il sostegno di programmi o fondi dell’UE. Esistono inoltre diversi schemi legati al Quadro temporaneo di crisi e transizione (TCTF), come parte del regime di aiuti di Stato per l’attuazione di progetti di investimento di importanza strategica.

Al momento i regimi di aiuti di Stato approvati dalla Commissione europea nell’ambito del TCTF per promuovere le capacità produttive delle tecnologie net-zero riguardano 12 Stati membri e forniscono congiuntamente un tetto di circa 15,6 miliardi di euro attraverso sovvenzioni, prestiti, misure fiscali e strumenti finanziari vari.

Per quanto riguarda il settore energetico italiano, lo studio mette in evidenza come si distingua per l’eolico e il solare, posizionandosi dietro la Germania. L’Italia inoltre è leader UE nella geotermia, nella produzione di cavi ad alta tensione e nel biogas. La capacità produttiva italiana include 2,7-2,8 GW/anno per il solare, 3,5-3,8 GW/anno per l’eolico e una quota minore per elettrolizzatori e batterie.

Valori significativi si registrano nel settore industriale a emissioni zero: il reparto eolico italiano rappresenta il 12% della produzione europea (per un valore di 11,9 miliardi di euro), il solare il 14% (11,3 miliardi) e le tecnologie di rete il 13% (9,6 miliardi).

A livello politico, il Paese dipende dai fondi pubblici, con il PNRR che, nonostante i rischi legati ai ritardi, rappresenta il principale strumento di finanziamento.

Tuttavia, le autorizzazioni industriali continuano a richiedere tempi lunghi, con iter delle Valutazione d’impatto ambientali che possono superare un anno, nonostante un recente decreto abbia ridotto i tempi per i progetti PNRR.

Studio completo

 

Fonte: Confindustria