CONGIUNTURA FLASH CSC – Prosegue il taglio dei tassi, ma energia più cara e incertezza sui dazi. Automotive ancora in caduta.
A inizio 2025, il sostegno all’economia viene dal proseguire del taglio dei tassi anche se l’inflazione sta risalendo alimentata dai rincari di gas e elettricità. L’industria è in crisi e i servizi trainano poco. Il PIL italiano, fermo nel terzo e quarto trimestre 2024, è atteso in lieve crescita. Sulle prospettive pesa l’incertezza sui possibili dazi USA, che rischia di frenare scambi e investimenti.
Prezzo del gas più che raddoppiato. Prosegue senza sosta l’aumento del prezzo del gas in Europa imprese e famiglie pagheranno di più anche per l’elettricità, visto che il prezzo in Italia rimane legato strettamente al gas. La quotazione del petrolio, invece, è in calo (76 $/barile, da 79).
Aumenta l’inflazione. Nell’Eurozona i prezzi al consumo dell’energia sono ormai in rialzo (+1,8% annuo a gennaio) e la core alta e stabile (+2,7%): perciò l’inflazione è in aumento (+2,5%). In Italia, i prezzi dell’energia sono risaliti quasi allo zero (-0,7% annuo) e la core è ferma su valori più bassi (+1,6%): l’inflazione è pian piano cresciuta a +1,5% a inizio 2025, da un minimo di +0,7% nel corso del 2024.
Tassi: continua il taglio. A fine gennaio la BCE ha tagliato i tassi di un altro quarto di punto, perché guarda all’inflazione sul medio termine, prevista in moderazione. In Italia, il tasso per le imprese è sceso finora di oltre un punto (4,40% a dicembre, da un picco di 5,59%), ma il credito resta in calo (-2,3% annuo).
Gli investimenti faticano a ripartire. La fiducia delle imprese a gennaio sale di poco e l’incertezza si riduce appena. Lato domanda, a inizio 2025 i giudizi sugli ordini recuperano di poco nella manifattura, un po’ di più nei servizi. Nel complesso, gli investimenti delle imprese non sembrano ancora beneficiare della politica monetaria meno restrittiva.
Industria in affanno. La produzione è scesa a dicembre (-3,1%) dopo il marginale recupero a novembre: -1,1% nel 4° trimestre, il 7° consecutivo in calo: l’automotive segna un -36,6% su dicembre 2023. A gennaio, l’HCOB PMI è rimasto su valori recessivi (46,3 da 46,2) e l’RTT industria indica un fatturato in calo; la fiducia rimane su livelli bassi, le attese di produzione migliorano ma restano modeste.
Export debole. L’export di beni italiano ha mostrato una moderata risalita a dicembre (+1,9%), ma nel complesso del 2024 resta di poco negativo (-0,4% a prezzi correnti), a causa del calo delle vendite intra-UE (-1,9%), solo in parte bilanciato da un aumento extra-UE (+1,2%). Tra i settori, positive le dinamiche di farmaceutico e alimentari, negative quelle di automotive e pelletteria. Tra i paesi, calo nei primi mercati (Germania, USA, Francia), crescita in altre importanti destinazioni (Spagna, UK, Turchia).
Eurozona: l’industria non riparte. Secondo i PMI manifatturieri, a gennaio le principali economie dell’Eurozona sono sotto la soglia di espansione, esclusa solo la Spagna. Non cambia dunque il quadro offerto dai dati sulla produzione industriale di dicembre: Spagna in aumento, Germania in forte calo e Francia in lieve flessione.
USA: domanda interna fiacca. L’industria a gennaio è salita oltre le aspettative delineando un primo trimestre 2025 positivo. Le vendite al dettaglio, invece, sono scese in modo rilevante per la prima volta da agosto, ma l’acquisito nel primo trimestre rimane positivo. Rallenta anche la dinamica degli occupati.
Per approfondimenti si rimanda alla Congiuntura Flash di febbraio 2025