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2 agosto 2012 – Confindustria ANIE: ora rifare l’ impianto elettrico di casa costa la metà

È uno dei vantaggi introdotti dal Bonus fiscale del 50% contenuto nel Decreto Sviluppo,che contempla anche la scelta di soluzioni domotiche

Riparare e mettere in regola gli impianti elettrici domestici sarà economicamente più vantaggioso per i cittadini. In particolare, chi lo vorrà potrà ottenere tutto il comfort e la sicurezza di un impianto domotico allo stesso prezzo dell’impianto tradizionale. È una delle novità più interessanti, anche se ancora poco conosciute, contenute nel Decreto Sviluppo approvato lo scorso mese dal Governo.


Per il periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il Decreto ha infatti ampliato il cosiddetto bonus fiscale previsto per le ristrutturazioni edilizie, portandolo dal 36% al 50%, ed ha raddoppiato l’ammontare complessivo delle spese detraibili per unità immobiliare (da 48.000 a 96.000 Euro).


Il bonus opera sotto forma di detrazione dall’IRPEF delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni negli edifici residenziali. In particolare, sulla base delle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, risultano agevolabili gli interventi generali di sostituzione dell’impianto elettrico o di integrazione per messa a norma. Va ricordato che, secondo indagini recenti, nelle case degli italiani esistono circa 8 milioni di impianti non a norma e, in particolare, il 38,9% delle abitazioni costruite prima del 1991 è dotato di impianti elettrici sicuramente fuori norma.


Rientrano poi tra gli interventi agevolabili i seguenti interventi effettuati sulle singole unità abitative: allarmi/sistemi antifurto (finestre esterne: installazione, sostituzione dell’impianto o riparazione con innovazioni; apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline; fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati); cablatura degli edifici (opere finalizzate alla cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali); citofoni, videocitofoni e telecamere (Sostituzione o nuova installazione con le opere murarie occorrenti); risparmio energetico (opere finalizzate al risparmio energetico, realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette – detraibili, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge); interruttore differenziale (sostituzione o riparazione con innovazioni); Installazione apparecchi di rilevazione gas; Installazione di sistemi di comunicazione, robotica e tecnologici più avanzati, per favorire la mobilità interna ed esterna per i disabili.


Per quanto attiene poi agli interventi sulle parti condominiali, rientrano tra i beneficiari del Bonus gli interventi sul sistema di allarme (riparazione senza innovazioni dell’impianto o riparazione con sostituzione di alcuni elementi e quelli sull’interruttore differenziale (riparazione senza innovazioni o riparazione con sostituzione di alcuni elementi).


Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, è possibile detrarre anche quelle per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, le spese per l’acquisto dei materiali, il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti e l’imposta sul valore aggiunto.


Posto che i lavori siano svolti dal proprietario e considerato che gli interventi sull’impianto elettrico non comportano di regola l’apertura di un cantiere né la necessità di richiedere autorizzazioni, per poter fruire della detrazione per il contribuente sarà sufficiente effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale cosiddetto “parlante”, dal quale cioè risultino causale del versamento, codice fiscale del soggetto che paga, codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Occorrerà inoltre autocertificare l’inizio dei lavori e conservare la documentazione relativa all’intervento.



Federazione ANIE, con  1.289 aziende associate e circa 450.000 occupati, rappresenta i settori più strategici e avanzati tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 71 miliardi di euro (di cui 28 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti a Federazione ANIE investono mediamente in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato.


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