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2 maggio 2012 – Le Tecnologie ANIE in Turchia

Il progetto Vision 2023 stima in 130 mld di dollari l'importo di investimenti da effettuare per soddisfare il fabbisogno energetico in Turchia entro il 2023

Molto importante la presenza di Confindustria Anie nell’ambito della missione economica organizzata da Confindustria, ICE, ABI, Unioncamere e RETE Imprese Italia, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico, ed in corso di svolgimento in Turchia. Sono infatti oltre 20 le aziende della Federazione italiana, che raggruppa le imprese elettrotecniche ed elettroniche, impegnate nella missione.

 

Oggi pomeriggio si svolgerà, in particolare, un seminario di approfondimento settoriale, organizzato grazie al contributo di Anie e dedicato all’energia e alle applicazioni industriali. Domani, 3 maggio, le aziende Anie partecipanti saranno impegnate in oltre 100 incontri B2B con omologhe imprese locali in particolare sul tema dell’energia, con riferimento fra l’altro alle rinnovabili ed ai sistemi di controllo e trasmissione.

 

Sono 22 le aziende italiane partecipanti alla Missione, che rappresentano l’eccellenza dell’industria elettrotecnica ed elettronica italiana e che cercheranno di intercettare la significativa e crescente richiesta di tecnologia presente in Turchia.

 

Le esportazioni della Turchia nel 2011 hanno raggiunto la quota di 97 miliardi di euro in crescita di circa il 14% rispetto all’anno precedente. Per l’anno in corso l’export si manterrà positivo con una crescita superiore ai dieci punti percentuali. Principali mercati di sbocco risultano essere la Russia, la Germania e la Cina. Le importazioni turche hanno chiuso il 2011 con una crescita superiore al 24% a oltre 173 miliardi di euro. Principali Paesi fornitori sono Germania (per i prodotti manufatti) e Iraq (materie prime, petrolio). L’Italia si conferma quarto Paese fornitore del mercato turco con una quota vicina al 6%. Per il 2011 il saldo commerciale risulta in negativo di 76 miliardi di euro.

 

Le imprese italiane operanti in Turchia sono 867 (anno 2010), su oltre 23.800 imprese estere operanti nel Paese. Nel 2008 l'Italia era risultata prima nella graduatoria dei Paesi esteri che si sono aggiudicati contratti con le amministrazioni pubbliche turche. Attualmente la quota italiana sul totale degli investimenti diretti esteri implementati in Turchia supera i 3 punti percentuali. L'Italia si colloca dietro a Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna e Olanda e precede Paesi come la Cina e la Corea del Sud. Principali settori coinvolti dagli investitori italiani sono bancario, energia, infrastrutture e industria della difesa.

 

Nel 2011 le esportazioni italiane verso la Turchia hanno superato la soglia dei 10 miliardi di euro con una crescita a doppia cifra (+22%). Secondo le più recenti stime per il 2012 il trend dovrebbe confermarsi positivo ma con un rialzo più contenuto. L’export italiano si focalizza nei settori della Meccanica strumentale, comparto che da solo rappresenta circa il 25% del totale esportato, Prodotti energetici raffinati (14,9%), Mezzi di Trasporto (12,3%). Il comparto industriale dell’Elettrotecnica ed Elettronica incide per oltre il 7% del totale esportato verso il mercato turco. Per quanto concerne le importazioni italiane dalla Turchia, nel 2011 risultano in forte crescita e si attestano a 6 Miliardi di euro. Per il 2012 dovrebbe confermarsi il trend positivo. Il Saldo della bilancia commerciale permane nel 2011 positivo per l’Italia per 4 Miliardi di euro.

 

Nel dettaglio, i comparti dell’Elettrotecnica italiana che hanno generato più esportazioni verso la Turchia nel 2011 sono stati: le tecnologie per la Produzione, Trasmissione e Distribuzione di Energia (179,2 milioni di euro), gli Apparecchi Domestici e Professionali (65,2 milioni di euro) e i Cavi (79,3 milioni di euro). Per quanto riguarda l’industria Elettronica, a risultare prevalenti nel 2011 sono state le vendite dall’Italia verso la Turchia di apparecchi di Automazione e misura (127,8 milioni di euro).

 

Opportunità di sviluppo in Turchia per le imprese italiane di Confindustria Anie

 

La principale occasione d’intervento per le aziende Anie riguarda il settore dell’energia elettrica. A livello mondiale la Turchia è uno dei mercati a più rapida crescita con riferimento alle infrastrutture elettriche. La domanda di energia elettrica aumenterà a un tasso annuo del 6% tra il 2009 e il 2023. La crescente domanda di energia elettrica in Turchia è il risultato del processo di liberalizzazione del settore avviato nel 2001. Il Governo turco incoraggia gli investitori sia nazionali che stranieri nella realizzazione di progetti energetici in Turchia, con particolari incentivi per quanto riguarda le energie rinnovabili. L'importo totale degli investimenti da effettuare per soddisfare il fabbisogno energetico in Turchia entro il 2023 è stimato in circa 130 miliardi di dollari.

 

Secondo il progetto Vision 2023, si prevedono obiettivi significativi per il settore elettrico in Turchia. Questi obiettivi includono: 125.000 MW di potenza installata (dai 54.423 MW nel 2010); aumento della quota di energie rinnovabili sino al 30% entro il 2023; 60.717 km di linee di trasmissione (da 49.104 km nel 2010); 158.460 MVA della capacità di distribuzione (dai 98.996 MVA nel 2010); diminuzione delle perdite di energia elettrica del 5 per cento annuo ed estensione dell'uso delle smart grid; la costruzione di 8 reattori nucleari con una capacità di 10.000 MW; la costruzione di 4 reattori nucleari con una capacità di 5.000 MW; la costruzione di centrali elettriche a carbone con una capacità di 18.500 MW; il pieno utilizzo delle risorse idriche; aumento dell'energia eolica a 20.000 MW (rispetto ai 1.694 MW nel 2010); realizzazione di impianti geotermici con una potenza di 600 MW, e impianti solari con una potenza di 3.000 MW.

 

Un’altra opportunità di business per le aziende italiane potrebbe riguardare il settore del Trasporto Ferroviario. Il Ministero turco dello Sviluppo ha annunciato il programma di investimenti pubblici previsti nel 2012 in cui sono enumerati più di 2.600 progetti con uno stanziamento per l'anno in corso di 16,6 miliardi di euro sul valore complessivo delle opere da realizzare pari a 154 miliardi di euro. Includono, tra i progetti prioritari, nuove iniziative di sviluppo nell'Anatolia Sud-orientale, il tunnel ferroviario sotto il Bosforo (progetto Marmaray) e le linee metropolitane di Ankara e Istanbul. Si aggiungono le infrastrutture di supporto (depositi ferroviari) per l'Alta Velocità ferroviaria, numerosi progetti di elettrificazione, alcune autostrade, il progetto del porto di Candarli, l'attraversamento della baia di Izmir, la connessione ferroviaria con l'aeroporto di Ankara e la linea metro Kabatas-Mahmutbey a Istanbul

 

 

La Turchia, ponte naturale per la sua collocazione geografica fra Europa e regioni asiatiche, è un mercato ad alto potenziale per le imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane rappresentate da Confindustria Anie. Anche nel 2011, un anno di rallentamento nello scenario internazionale, le esportazioni di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche rivolte al mercato turco hanno messo a segno un incremento vicino al 15% – ha dichiarato Giorgio Pogliano, Vice Presidente di Confindustria Anie per l’InternazionalizzazioneE’ questo un risultato importante, che beneficia del programma di investimenti infrastrutturali a lungo termine avviato dalle Istituzioni turche in mercati strategici come quello dell’energia. Rilevanti sono, in particolare, gli investimenti previsti nel comparto delle rinnovabili. In questo contesto è certamente fondamentale il contributo apportato dalle imprese Anie, nel ruolo di fornitori di tecnologie per il sistema infrastrutturale. Non va poi dimenticato l’apporto al processo di ammodernamento degli asset dato dalle tecnologie Anie nel settore delle applicazioni industriali, recentemente rafforzatosi con l’ingresso nella nostra Federazione dei produttori di sistemi di trasmissione movimento e potenza rappresenti da Assiot (Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione ed Ingranaggi). In questo ambito un  mercato di “frontiera” a elevato potenziale è, in particolare, rappresentato dalla meccatronica. Questo vale soprattutto in un’economia come quella turca caratterizzata da rapida industrializzazione”.

 

La partecipazione di Confindustria Anie alla Missione Italia in Turchia – che è una missione infrasettoriale di sistema, forte delle sinergie che ne derivano – porta il punto di vista e il valore aggiunto dell’industria delle tecnologie. L’esplorazione e il rafforzamento del presidio dei nuovi mercati è strategia irrinunciabile per l’industria elettrotecnica ed elettronica italiana rappresentata da Confindustria Anie – ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, Presidente di Confindustria AnieL’export ha continuato a sostenere l’uscita dalla crisi dei settori Anie anche nel più difficile scenario degli ultimi mesi. Nei nuovi mercati verso cui si sono orientate nel periodo più recente le nostre imprese, la Turchia occupa certamente, sia per la vicinanza geografica sia per la vivacità della domanda infrastrutturale, una posizione importante. Confindustria Anie continua a sostenere e accompagnare le aziende associate nel processo di internazionalizzazione, consapevole del ruolo fondamentale che il canale estero oggi riveste a supporto della crescita”.

 

 

 

 

Confindustria Anie, con 1.200 aziende associate, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, per circa 400.000 addetti e un fatturato aggregato di 63 miliardi di euro (di cui 26 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti a Confindustria Anie investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

 

 

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