24 febbraio 2012 – Nasce l’Osservatorio Nazionale sui furti di rame: Federazione ANIE tra i firmatari del Protocollo d’intesa
Fenomeno in crescita, anche a causa dell’aumento nelle quotazioni del materiale. Le aziende dei settori Anie tra le più colpite
Federazione ANIE ha siglato oggi, unitamente al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, l’Agenzia delle Dogane, le Ferrovie dello Stato, ENEL e Telecom Italia, un Protocollo di Intesa per l’istituzione presso il Ministero dell’Interno dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame.
Era presente alla firma del Protocollo il Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri.
Scopo principale dell’Osservatorio, che testimonia concretamente l’impegno congiunto assunto dalle Istituzioni e dai principali operatori di mercato per arginare un fenomeno in preoccupante crescita, sarà il dettagliato monitoraggio delle azioni criminali perpetrate sull’intero territorio nazionale, per determinare eventuali collegamenti tra i furti di rame e le attività delle organizzazioni criminali nazionali ed internazionali.
Tra le cause più importanti alla base dell’aumento dei furti di rame vi sono certamente i rialzi registrati nell’ultimo decennio nelle quotazioni del materiale, che lo hanno reso più prezioso ed attrattivo agli occhi della criminalità comune e organizzata. Se nel 2010 il prezzo del rame è raddoppiato, nel 2011 ha visto un’ulteriore crescita del 12%. Nonostante si preveda in corso d’anno una moderata riduzione delle quotazioni del rame per effetto del peggioramento dello scenario e di una maggiore volatilità delle stesse, i livelli continueranno a mantenersi superiori alla media storica.
Quella dei furti di rame è una problematica che affligge da tempo i settori che ANIE rappresenta. Molti operatori industriali hanno subito in questi ultimi anni azioni di furto, spesso anche reiterate nello stesso sito produttivo e nello stesso periodo. Se prima del 2008 i furti avevano assunto prevalentemente la veste di vere e proprie rapine a mano armata, oggi si riscontrano altre modalità riconducibili a episodi di singoli gruppi o individui non ben strutturati, ma fortemente attratti dal valore del bene.
Il rame, unitamente ai principali metalli, è una delle materie prime che entra in larga misura nelle lavorazioni che conducono alla realizzazione di molte tecnologie rappresentate in ANIE, in particolare nei cavi. Da un’indagine interna sulla tipologia delle aziende maggiormente colpite dal fenomeno è emerso che oltre il 20% riguarda i produttori di cavi e i fornitori di tecnologie per l’elettrificazione delle reti ferroviarie, per le quali il rame rappresenta circa il 40% dei costi di produzione. La presenza nei magazzini delle imprese ANIE di ampie scorte di rame accentua la probabilità di atti criminali ed espone a un rischio crescente la sicurezza degli operatori, oltre a quella di strutture e immobili.
“In un contesto di scarsa liquidità come quello attuale, che limita le risorse disponibili per gli investimenti più strategici, la piaga dei furti di rame ha certamente ripercussioni negative sulle nostre imprese in termini di minore redditività e maggiore onerosità – ha dichiarato il Presidente di Federazione ANIE, Claudio Andrea Gemme – Le scorte di materiale sono preziose per le lavorazioni industriali. Le conseguenze di un furto di materiale sono estremamente negative anche dal punto di vista della continuità dell’attività aziendale, in particolare produttiva. Fermare le linee produttive, per mancanza di materiale, comporta ripercussioni negative sulla gestione del processo industriale e sui tempi di consegna.”
“L’inizio del 2012, che vede l’economia mondiale in deciso rallentamento, si preannuncia più difficile anche per l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana rappresentata da ANIE – ha precisato il Presidente Gemme – In questo contesto decisamente critico, prevenire e arginare il fenomeno dei furti di rame costituisce un’azione importante per garantire continuità all’attività aziendale non aggravando i riflessi negativi per l’operatività delle imprese, già sotto pressione per gli effetti della crisi sulla liquidità.”
“Sono certo che il Protocollo di Intesa congiunto che oggi abbiamo siglato – ha concluso il Presidente di ANIE – costituirà un fondamentale strumento conoscitivo nella direzione della prevenzione e della riduzione del fenomeno. Quello dei furti di rame è un problema diffuso e complesso, arginabile unicamente attraverso azioni mirate e con una stretta collaborazione tra le diverse parti in causa.”
Federazione ANIE, con 1.200 aziende associate, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, per circa 400.000 addetti e un fatturato aggregato di 63 miliardi di euro (di cui 26 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti a Federazione Anie investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.
Ufficio Stampa ANIE
Tel. 02 3264.221/202/310
ufficio.stampa@anie.it