Centro Studi Confindustria: Sostenibilità e circolarità delle imprese italiane
Nota del CSC che analizza le pratiche di sostenibilità e circolarità adottate dalle imprese italiane, evidenziando i benefici ambientali ed economici derivanti dall'adozione di modelli produttivi sostenibili.
Il Centro Studi di Confindustria ha diffuso la nota “Sostenibilità e circolarità delle imprese italiane” che analizza le pratiche di sostenibilità e circolarità adottate dalle imprese italiane, evidenziando i benefici ambientali ed economici derivanti dall’adozione di modelli produttivi sostenibili.
Dalla nota emerge che l’Italia si conferma tra le economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea, distinguendosi per una bassa intensità di emissioni rispetto ad altri paesi industrializzati. Nonostante sia la seconda manifattura dell’UE, il Paese occupa solo il diciassettesimo posto per intensità di emissioni, grazie a un miglioramento costante della sostenibilità produttiva.
A livello europeo, l’adozione delle pratiche circolari procede a due velocità, con i paesi della “Vecchia Unione” (tra cui l’Italia) che guidano la transizione, mentre altri necessitano di maggiore supporto e coordinamento. Uno dei punti di forza dell’economia italiana è l’uso efficiente delle risorse: con una produttività delle risorse di 3,6 €/kg e una produttività energetica superiore a Francia e Spagna, il Paese dimostra di saper coniugare sviluppo industriale e sostenibilità.
L’Italia è anche tra i leader europei nella gestione dei rifiuti, con un tasso di riciclo del 53,3% per i rifiuti urbani, superiore alla media UE.
Nonostante questi successi, resta una sfida importante: l’innovazione. L’Italia registra un numero di brevetti legati al riciclo e all’economia circolare inferiore rispetto a Germania, Francia e Spagna. Per rafforzare la crescita sostenibile e mantenere la competitività, sono necessari investimenti mirati, politiche strategiche e una più stretta collaborazione tra settore pubblico e privato.
Per approfondimenti si rimanda alla nota Sostenibilità e circolarità delle imprese italiane