CONGIUNTURA FLASH CSC Gennaio 2025 – Inizio 2025 con energia cara e rischio dazi. Ancora bene i servizi, meglio l’industria, male l’export.
Il 17-Gennaio-2025Il 2025 si apre con prezzi dell’energia in aumento, che pesano su inflazione e costi delle imprese, e timori di dazi sull’export, già debole.
Il 2025 si apre con prezzi dell’energia in aumento, che pesano su inflazione e costi delle imprese, e timori di dazi sull’export, già debole. Ma proseguiranno il calo dei tassi, che alleggerisce le condizioni finanziarie, e l’attuazione del PNNR, che non si può più rimandare.
Tassi: BCE più prudente. Dopo il taglio dei tassi a dicembre la BCE non sembra preoccupata per l’inflazione, ma i mercati ora si aspettano meno ribassi.
Salgono i servizi. L’indice RTT (CSC-TeamSystem) segnala un rimbalzo del fatturato dei servizi a novembre e una crescita acquisita nel quarto trimestre.
Industria: timide luci. La produzione a novembre (+0,3%) è salita sul mese, seguendo il recupero marginale di ottobre, e ora la variazione acquisita nel quarto trimestre è +0,1% . L’RTT industria invece indica un quarto trimestre in calo per il fatturato.
Investimenti in calo. A dicembre si rileva una moderata risalita della fiducia delle imprese. Cala invece la domanda, misurata dagli ordini di beni , sia sul mercato interno che estero. Inoltre, le condizioni di investimento sono peggiorate nel quarto trimestre. Nel complesso, il quadro per gli investimenti resta debole a fine 2024.
Quasi fermo il mercato del lavoro. La crescita degli occupati si è quasi fermata a fine 2024: +0,1% a ottobre-novembre sul terzo trimestre (dopo +0,4%). Parallelamente, il forte calo di chi cerca lavoro (-6,6%) segnala una minore forza lavoro, che potrebbe limitare le prospettive di crescita occupazionale futura.
Export in calo. L’export italiano di beni resta debole nel quarto trimestre. Dinamica negativa nei mercati UE, incluse Germania e Francia. Timido aumento extra-UE: bene in UK e Turchia, male negli USA e Cina. Le prospettive restano deboli, secondo gli ordini manifatturieri esteri in dicembre, anche per il commercio mondiale. Rilevanti rischi pongono i possibili dazi USA, seconda destinazione dell’export italiano con oltre il 22% dell’extra-UE.
Per approfondimenti si rimanda alla Congiuntura Flash di gennaio 2025