costi dellenergia e sviluppo industriale il ruolo chiave delle rinnovabili

Costi dell’energia e sviluppo industriale: il ruolo chiave delle rinnovabili

Il 10-Giugno-2025

Competitività, sicurezza e mercato al centro del confronto tra esperti e istituzioni all’evento di ANIE Rinnovabili

Accelerare la transizione energetica, rendere il costo dell’energia più sostenibile per famiglie e imprese, rafforzare la competitività industriale e la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Sono questi i temi al centro del convegno “Le fonti rinnovabili ed i prezzi dell’energia elettrica: analisi, dinamiche, scenari prospettici”, che si svolgerà oggi a Milano con la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e stakeholder dell’energia.

L’incontro rappresenta un’importante occasione di confronto: partendo da un’analisi dei dati effettivi del Mercato del Giorno Prima, verranno esplorati i potenziali scenari dei prezzi dell’energia elettrica derivanti dalla penetrazione delle fonti rinnovabili (FER) in coordinamento con lo stoccaggio elettrico.

Come ricordato anche dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel recente intervento all’Assemblea plenaria di Bologna, la riduzione strutturale del costo dell’energia è una priorità nazionale alla base della transizione energetica del Paese: una questione non solo ambientale, ma economica e strategica.

Nel 2024 le FER hanno coperto il 42% del fabbisogno elettrico nazionale, e si prevede che questa quota salga al 65% entro il 2030. Un trend reso possibile da meccanismi di sostegno come il Contratto per differenza a due vie (previsto dal DM FER 1, dai nuovi DM FER X, dall’Energy Release) che, oltre a garantire la bancabilità degli impianti, restituiscono valore alla collettività in caso di alti prezzi sul mercato elettrico.

Nel corso del convegno verrà affrontato il tema del meccanismo di disaccoppiamento tra il prezzo delle rinnovabili e quello del gas. Attualmente, il prezzo dell’energia elettrica venduta sul mercato all’ingrosso è fortemente influenzato dal costo del gas, a causa del funzionamento del meccanismo del prezzo marginale. Questo sistema prevede che il prezzo dell’elettricità venga determinato in base al costo dell’impianto più costoso necessario a soddisfare la domanda in un dato momento: nella maggior parte delle ore dell’anno si tratta di centrali termoelettriche alimentate a gas. Tuttavia, quando la produzione da fonti rinnovabili è più abbondante – o addirittura sufficiente a coprire la domanda marginale – si osserva un abbassamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN), a dimostrazione del potenziale delle FER nel contenere i costi dell’energia.

Un recente studio di ACER evidenzia che in Germania, dove il mix di generazione elettrica è simile a quello dell’Italia e la penetrazione delle FER soddisfa il 60% del fabbisogno elettrico tedesco, la maggiore produzione da fonti rinnovabili ha generato un effetto di decoupling su base giornaliera.

Nei primi mesi del 2025 il prezzo dell’energia elettrica (PUN, Prezzo Unico Nazionale) ha raggiunto i 121 €/MWh, mentre il fotovoltaico e l’eolico sono in grado di produrre energia a costi ben più bassi (tra 55 e 80 €/MWh), con un evidente effetto distorsivo sulle opportunità offerte dalle FER.

Al centro del dibattito, durante l’evento milanese, ci saranno le possibili riforme del sistema di formazione del prezzo dell’energia, tra cui il superamento dell’attuale indicizzazione al PUN, con l’obiettivo di costruire un mercato più equo, resiliente e allineato agli obiettivi di decarbonizzazione. Ma anche la necessità di sbloccare i 150 GW di impianti rinnovabili fermi per ragioni burocratiche, e avviare una riforma del mercato all’ingrosso che rifletta realmente i vantaggi delle FER per l’economia e i cittadini.

“In Italia il tema della sicurezza energetica è strettamente legato alla questione dell’approvvigionamento della materia prima e del suo prezzo – ha affermato Andrea Cristini, Presidente di Anie Rinnovabili – Come Associazione abbiamo ritenuto importante realizzare un’analisi per mettere in luce i meccanismi del mercato elettrico e le modalità con le quali attualmente le varie fonti energetiche contribuiscono nel determinare il prezzo di mercato. Riteniamo che il nostro Paese abbia oggi tutti i requisiti per esercitare una leadership autorevole nel processo di riforma del mercato elettrico al fine di garantire una maggiore sicurezza negli approvvigionamenti e una riduzione strutturale del costo dell’energia per cittadini e imprese.”