CSC: La nuova politica commerciale degli Stati Uniti: scenari e canali di trasmissione. I settori e i prodotti europei e italiani più a rischio
Diffusa la nota del Centro Studi di Confindustria che analizza l'impatto della politica commerciale protezionistica della seconda amministrazione Trump, con focus sugli effetti sui settori italiani ed europei e sulle possibili conseguenze geopolitiche e industriali.
La America First Trade Policy della seconda amministrazione Trump si annuncia più aggressiva e imprevedibile dell’approccio adottato nel primo mandato. Obiettivi e strumenti delle politiche USA travalicano l’ambito commerciale, per includere temi di sicurezza nazionale e geopolitica: riduzione delle dipendenze dall’estero, difesa dell’industria, rafforzamento della leadership nelle nuove tecnologie.
Gli impatti dei dazi sui singoli settori produttivi italiani ed europei dipenderanno da molti fattori: la distribuzione dei dazi per paese/prodotto, l’aliquota e la durata dei dazi, l’elasticità della domanda al prezzo dei prodotti, la reazione del tasso di cambio (che può compensare dei dazi contenuti), l’esposizione ai dazi dei partner commerciali.
Per l’Italia e l’Europa si prefigurano considerevoli rischi, accanto, tuttavia, ad alcune opportunità, in termini di quote di mercato potenzialmente contendibili nel mercato USA liberate dal decoupling con la Cina.
Altro effetto sicuro è quello derivante dalla forte incertezza che deriva da questa situazione che frena gli scambi e gli investimenti con inevitabili effetti sulla crescita mondiale.
Nel 2024 le vendite di beni italiani negli Usa sono state pari a circa 65 miliardi di euro, generando un surplus vicino a 39 miliardi. Il mercato Usa ha offerto il contributo più elevato alla crescita dell’export italiano dal pre-Covid.
Nota del Centro Studi Confindustria