Impianti a Livelli: ANIE svela i segreti dell’impianto elettrico domestico
La Federazione lancia la campagna di sensibilizzazione 2014/2015 per aiutare i cittadini a destreggiarsi sul mercato e a risparmiare con la domotica
Bologna, 22 ottobre 2014 – Sai che spegnendo il forno poco prima di aver terminato la cottura si risparmia utilizzando il calore residuo? Il tuo elettricista rispetta la distinzione cercafase? Cosa è la domotica? Se sono solo e anziano, come posso stare sicuro in casa? E se ho un figlio piccolo, come posso regolare automaticamente il riscaldamento della sua cameretta? Come si accede ai bonus fiscali per i lavori domestici? Questi e tanti altri sono i dubbi che “Impianti a livelli for dummies” aiuta a chiarire: il free booklet, realizzato da ANIE Confindustria, si rivolge a chi, dovendo installare un nuovo impianto elettrico domestico oppure rinnovarlo, vuole sapere cosa può chiedere al suo installatore. Non solo per essere sicuro in casa, ma soprattutto per vivere al meglio nella sua abitazione senza far lievitare la bolletta energetica. Lo sviluppo della domotica infatti, grazie alla moderna tecnologia digitale, permette di avere soluzioni impiantistiche sempre più personalizzate attraverso le interfacce multimediali di smartphone e tablet, la comunicazione audio/video e i controlli a distanza.
Il booklet è uno degli strumenti della nuova campagna di comunicazione presentata oggi al SAIE di Bologna da ANIE, la Federazione che all’interno di Confindustria rappresenta le aziende dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana.
Tra i nuovi materiali informativi, inoltre, anche un booklet destinato ai professionisti, ADV e dei video tutorial, tutto scaricabile gratuitamente dal sito web dedicato www.impiantialivelli.it, dalle pagine social di Facebook, dal canale YouTube e dall’app dedicata, che contiene anche un test di autoverifica sul livello di impianto adatto alle proprie necessità.
Impianti a livelli è la classificazione prescritta dalla variante alla Norma CEi 64-8 che prevede tre differenti livelli con le regole da applicarsi agli impianti delle unità immobiliari ad uso residenziale. In particolare, il Livello 1 definisce la configurazione minima che deve avere un impianto perché possa essere considerato a norma, mentre i Livelli superiori 2 e 3 aumentano le prestazioni dell’impianto e quindi la sua fruibilità, adeguandolo alle necessità degli utenti e alla morfologia dell’habitat
La campagna 2014/2015 di ANIE segue e aggiorna quella già promossa dalla Federazione nel 2011, con una nuova immagine grafica, nuovi personaggi e un nuovo target, quello del consumer. Inoltre il focus comunicativo si sposta sul Livello 3, quello domotico, per spiegare quali vantaggi può portare la tecnologia domotica in termini di sicurezza, comfort, qualità della vita, efficienza, a seconda del tipo di utente che abita la casa.
“Il successo della campagna di comunicazione del 2011 ci ha fatto capire che la gente ha voglia di sapere e di conoscere e quindi di scegliere consapevolmente – ha spiegato Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria – Solo nell’ultimo anno più di 30.000 utenti hanno visitato il sito web www.impiantialivelli.it. In un momento in cui il mercato immobiliare affronta una dura crisi, non sarà inutile ribadire che su una casa di nuova costruzione il costo dell’impianto elettrico incide per il 2%, ma che con un investimento poco superiore al 3% si può installare un impianto domotico di base. Il corretto uso di questa tecnologia può portare le famiglie a risparmiare fino al 12% in consumi elettrici e fino al 26% sul sistema di riscaldamento. Negli ultimi venti anni in Italia sono state realizzate con il sistema domotico più di 300.000 case che corrispondono circa al 15% delle nuove abitazioni. Le aziende italiane, attraverso centri di ricerca e innovazione di altissimo livello, lavorano ogni giorno per migliorare la vita quotidiana delle persone – Ma il lavoro da fare è ancora tanto: secondo i dati Prosiel, gli impianti elettrici non a norma nelle case degli italiani sono ben 8 milioni, di cui il 95% si trova in abitazioni costruite prima del 1991”