Lettera aperta al Governo Renzi di ANIE Rinnovabili e Assorinnovabili sul Corriere della Sera
ANIE Rinnovabili e assoRinnovabili, le principali associazioni di produttori di energia da fonte rinnovabile in Italia, hanno pubblicato sul quotidiano in edicola questa mattina una lettera aperta al Governo. Ecco il testo
Milano, 30 luglio 2014 – Con la recente approvazione al Senato del DL Competitività e della norma “spalma-incentivi” in esso contenuta, il Governo Italiano ha deciso che non è più tempo di sostenere la green economy.
Il previsto taglio retroattivo delle risorse destinate agli impianti fotovoltaici non solo farà fallire migliaia di aziende produttrici di energia, comprese molte piccole e medie imprese (PMI), ma metterà anche in crisi l’intera filiera e le tantissime imprese manifatturiere che hanno investito nel fotovoltaico per autoprodursi l’energia e rilanciare la propria competitività.
Si fermano gli investimenti in ricerca e innovazione delle tante imprese italiane che hanno scommesso sulle nuove tecnologie (accumulo, SEU, smart grids).
Si allontanano definitivamente gli investitori esteri, che avevano sottoscritto contratti e creduto nelle potenzialità del mercato italiano sulla base di parametri e rendimenti che ora invece vengono modificati in maniera retroattiva e unilaterale, creando un enorme danno reputazionale al Paese.
L’obiettivo di ridurre il prezzo dell’energia per le PMI italiane è pienamente condiviso e può essere raggiunto con soluzioni alternative.
Il settore dell’energia rinnovabile di fatto gioca un ruolo determinante nell’abbattimento nel tempo del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, che rispetto ad un anno fa è calato da 70 a 45 €/MWh. Ma il calo dei prezzi all’ingrosso continua a non riflettersi in bolletta, non certo per colpa delle rinnovabili.
La Camera dei Deputati può ancora intervenire per stralciare la norma.
Chiediamo che si apra subito un tavolo tecnico che valuti le proposte alternative che già esistono e sono percorribili. Serve solo la volontà di discuterle.
La green economy è il futuro. Non fermatela