FEIS: taglio critico a Horizon 2020 e CEF preoccupa il Parlamento.
In occasione delle riunioni della sessione di marzo 2015, tutte le Commissioni del Parlamento europeo stanno discutendo della Proposta di Regolamento del FEIS (European Fund for Strategic Investments) COM (2015)0010: le Commissioni competenti per merito sono la ECON e la BUDGET che hanno competenza esclusiva sul Dossier, eccetto alcuni articoli della Proposta di regolamento di competenza esclusiva delle Commissioni ITRE e TRAN–, mentre le altre commissioni sono competenti per opinione.
Il FEIS rientra nel Piano di investimento per l’Europa presentato dalla Commissione europea lo scorso 16 novembre con la comunicazione COM(2014)903.
Il Piano Juncker (i) è diretto a favorire la mobilitazione nell’UE di “almeno 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi” nel triennio 2015- 2017 e (ii) prevede una serie di ulteriori misure volte ad assicurarne l’effettiva destinazione all’economia reale e a migliorare il contesto regolamentare nell’UE per favorire ulteriori investimenti.
Il Piano si articola in tre pilastri:
- il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) per la già richiamata mobilitazione di almeno 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nei prossimi tre anni;
- iniziative per garantire che questi investimenti aggiuntivi soddisfino i bisogni dell’economia reale;
- misure volte a rafforzare la prevedibilità normativa e a rimuovere gli ostacoli alla realizzazione degli investimenti, per rendere l’Europa più attraente e moltiplicare, di conseguenza, gli effetti del Piano.
Per quanto riguarda il Primo pilastro: Il FEIS.
La disciplina del FEIS è contenuta nella Proposta di regolamento (COM(2015)0010) presentata dalla Commissione europea il 13 gennaio 2015.
La natura giuridica è di fondo fiduciario, senza personalità giuridica, dedicato in seno alla Banca europea per gli investimenti (BEI). Più specificamente, il FEIS verrebbe istituito quale meccanismo di garanzia distinto dalla BEI gestito in regime di separazione contabile (in tal modo la BEI non sarebbe responsabile patrimonialmente per gli obblighi del fondo stesso).
Occorre rilevare che la Proposta di regolamento non provvede direttamente ad istituire il Fondo, ma ne rinvia l’istituzione ad un accordo tra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti: serve quindi un ulteriore passaggio per rendere operativo il Fondo stesso.
Per quanto riguarda la dotazione finanziaria, l’Unione europea stanzierebbe, a garanzia del fondo, 21 miliardi di cui 16 miliardi verrebbero reperiti nell’ambito delle risorse già previste nel bilancio europeo, nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility cd. CEF, nella misura di 3,3 miliardi), del Programma Horizon 2020 (2,7 miliardi) e della riserva di bilancio (2 miliardi).
Ad avviso della Commissione, il Fondo potrebbe raggiungere un effetto moltiplicatore complessivo di 1:15 in termini di investimenti nell’economia reale grazie alla sua capacità di rischio iniziale.
Il Fondo avrà un duplice obiettivo: coprire il rischio associato agli investimenti strategici di rilevanza europea a lungo termine nelle infrastrutture, e in particolare:
- sviluppo delle infrastrutture, nel settore dei trasporti, specialmente negli agglomerati industriali, nel settore dell’energia, della ricerca e sviluppo, e dell’innovazione; espansione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica; progetti infrastrutturali nei settori dell’ambiente, risorse naturali, sviluppo urbano e società (a questo obiettivo saranno destinati i ¾ delle risorse del FEIS (240 miliardi di euro);
- agevolare l’accesso ai finanziamenti del rischio per le PMI e le imprese a media capitalizzazione (con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3000), avvalendosi per gli aspetti operativi del Fondo europeo per gli investimenti (FEI), che fa parte del gruppo BEI (a questo obiettivo è riservata la garanzia di 5 miliardi della BEI).
Tuttavia, non essendoci le risorse finanziarie, per la costituzione del Fondo, la Commissione, nella sua Proposta ha stabilito il taglio di 2,7 miliardi di € per il Programma destinato alla ricerca e innovazione, Horizon 2020 (art. 18 della Proposta, di competenza esclusiva della Commissione ITRE) e il taglio di 3,3 miliardi di € al programma per lo sviluppo di connessioni di rete in Europa, CEF (art. 19 della Proposta, di competenza esclusiva della Commissione TRAN).
LA Commissione ITRE ha discusso i 492 emendamenti presentati al progetto di relazione sul Regolamento del FEIS del relatore V. Brempt (S&D). Il progetto di parere si è concentrato principalmente sulle aree di esclusiva competenza dell’ITRE, in particolare l’articolo 5.2 (Aree di Investimento), l’articolo 18 (proposta tagli Horizon 2020) e articolo 19 (proposta tagli CEF).
In generale, nel suo progetto di parere, il relatore ha espresso il suo supporto all’EFSI come strumento necessario per superare il gap di investimenti creato dalla crisi finanziaria ed è concorde sul fatto che affinchè l’EFSI abbia la fiducia dei mercati ha bisogno essere solidamente sostenuto da una garanzia UE proveniente dal bilancio dell’UE.
Fatte tali premesse di principio, però il relatore e tutti i membri dell’ITRE sono categoricamente in disaccordo con il taglio apportato dalla Commissione europea a due programmi cardine della crescita europea soprattutto perché questo significherebbe prendere soldi da programmi che sono stati il risultato di lunghi negoziati e indirizzare le stesse risorse nel FEIS.
Pertanto, gli emendamenti proposti hanno proposto la cancellazione tout court degli articoli 18 e 19 anche se un approccio così drastico difficilmente potrà essere accettato dalla Commissione. Tuttavia, esso rappresenta più che altro un segnale forte a livello politico di netta contrarietà al taglio a Horizon 2020.
Anche la Commissione TRAN ha discusso gli emendamenti al Parere sul FEIS del relatore (EFSI) I.A. Sender (S & D). Gli emendamenti presentati sono fortemente critici con la Proposta della Commissione, e chiedono di non toccare i fondi destinati ad Horizon 202 ed al CEF: e’ stata, infatti, proposta la cancellazione degli articoli 18 e 19. Una soluzione alternativa avanzata per il reperimento delle risorse necessarie potrebbe essere quella di ricercarle nel bilancio annuale, nei fondi non allocati attraverso l’utilizzo dello strumento di flessibilità.
Di fonte a queste contestazioni, la Commissione ha dichiarato che non c’era altro modo per finanziare i progetti del FEIS e che comunque, nel finanziamento dei progetti di trasporto, la DG MOVE conserverà un ruolo, accanto alla banca finanziatrice, nella selezione dei progetti FEIS.
Il voto in Commissione ITRE e TRAN è previsto per il 14 aprile 2015 mentre il voto in plenaria dovrebbe essere previsto per giugno 2015.