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ANIE: costo energia, è rischio produzione per elettrotecnica ed elettronica

Il 02-Settembre-2022

La federazione lancia l'allarme per l’industria nazionale elettrotecnica ed elettronica a causa del boom sui prezzi dell'energia e chiede un intervento deciso del Governo per una nuova strategia energetica

Caro energia, è allarme produzione per l’industria nazionale Elettrotecnica ed Elettronica per il rallentamento che potrebbe seguire nei prossimi mesi l’impennata del prezzo del gas. Il Presidente di Federazione ANIE Filippo Girardi è intervenuto sui Media, portando al centro dell’attenzione l’impatto negativo sulla seconda manifattura d’Europa, che in Italia pesa per 76 miliardi di fatturato e 500 mila addetti. Tre le richieste al Governo: tetto europeo al prezzo del gas, disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’energia, che solo per il 40% è prodotta con il gas, e infine sospensione temporanea delle tasse europee per la decarbonizzazione.

«Il prossimo 9 settembre – dichiara Girardi –, alla riunione straordinaria del Consiglio dei ministri europei dell’Energia, si discuterà del price cap, e della possibilità di slegare il prezzo dell’elettricità dalle fonti più costose. È fondamentale che la disponibilità di alcuni Paesi, e oggi anche della Germania, si traduca urgentemente in realtà. Anche il nostro Governo deve fare la sua parte con autorevolezza. Occorre arrivare in tempi brevi alla definizione di una nuova strategia energetica a livello europeo».

Federazione ANIE vede di buon auspicio le recenti dichiarazioni della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e del cancelliere tedesco Olaf Scholz durante il Forum di Bled, che puntano sia a un intervento di emergenza che a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità. Mentre, nella mattinata di giovedì 1° settembre arrivavano dal ministro Cingolani rassicurazioni su interventi mirati a garanzia delle imprese energivore e gassivore e le filiere strategiche. Su questi temi ANIE lavorerà ad una proposta di sistema con Confindustria.

«L’accelerazione sulle energie rinnovabili – aggiunge Girardi – deve divenire prioritaria: ogni chilowattora di elettricità che l’Italia genera da energia solare, eolica, idroelettrica, da biomasse dal geotermico o dall’idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo. Occorre quindi operare attentamente e urgentemente per semplificare le annose procedure autorizzative e incentivare autoconsumo e comunità energetiche e dare corso agli investimenti messi in campo da Bruxelles con l’iniziativa RePowerEU».

Occorre agire in fretta, senza attendere le elezioni: il governo nel mese di agosto ha adottato alcune misure che consentono di fronteggiare gli aumenti dei prossimi mesi con il DL Aiuti-bis, ma occorre insistere concentrando le risorse sulla questione energetica che, come sostenuto di recente dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, è questione di sicurezza nazionale.

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