ANIE: Un approfondimento sugli effetti del Covid-19 sull’industria delle tecnologie
Il 27-Aprile-2020Danni severi o rilevanti per Il 66% delle imprese. Ricorso agli ammortizzatori sociali per il 73% delle imprese. A marzo 2020 in media un calo pari al 22,4% del fatturato totale e pari al 21,8% per le ore lavorate.
Federazione ANIE, che rappresenta l’industria italiana delle tecnologie Elettrotecnica ed Elettronica, nell’ambito della più ampia indagine confindustriale, ha realizzato un approfondimento su un campione significativo fra le proprie imprese al fine di monitorare le conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso e dell’adozione delle conseguenti misure di contenimento.
I principali risultati dell’indagine sul campione:
- L’impatto sull’attività. Ben il 66% delle imprese ANIE del campione segnala danni severi o significativi (nella precedente edizione dell’indagine avviata a fine febbraio tale quota era pari al 37%).
- Ricorso alla CIG Il 73% delle imprese elettrotecniche ed elettroniche dichiara di fare ricorso o di avere intenzione di ricorrere agli ammortizzatori sociali. Tale quota risulta superiore alla media del campione confindustriale nel suo complesso dove la quota è pari al 53%. Significativo il fatto che nel campione confindustriale siano compresi settori «essenziali» interessati in misura marginale dal lockdown, fra cui Chimica-Farmaceutica e Alimentare. Con riferimento ai lavoratori interessati dal ricorso agli ammortizzatori sociali, in media per le imprese del campione ANIE la quota è pari al 60% sul totale.
- I danni per il fatturato. Già a fine marzo 2020, nel confronto annuo con marzo 2019, le imprese elettrotecniche ed elettroniche segnalano in media un calo pari al 22,4% del fatturato totale e pari al 21,8% per le ore lavorate.
- Le modalità di lavoro. L’emergenza sanitaria in corso impone significative modifiche all’organizzazione dell’attività aziendale e in specifico alle modalità di lavoro. In questa fase, le imprese ANIE dichiarano che il 42% degli addetti diretti operano in Smart working, il 33% è presente in sede e il 25% non sono attualmente in attività.
- Gli ostacoli alla ripresa delle attività. In caso di apertura, il 72% delle imprese ANIE dichiara di rilevare criticità nell’attività aziendale. Il 52% rileva criticità per la mancata ricezione delle forniture per i processi produttivi e il 31% per la riduzione della liquidità necessaria a garantire l’ordinaria gestione aziendale. Fra le altre criticità rilevate le imprese ANIE si segnalano problematiche relative ai pagamenti, ai tempi di consegna e ai processi logistici, agli spostamenti e alle trasferte, alle attività promozionali.
Le strategie per la ripresa. Diverse sono le leve che le aziende intendono utilizzare per rilanciarsi. Fra le principali strategie, le imprese prevedono di ricalibrare/cambiare i paesi di destinazione dell’export (35% del totale), il 33% pianifica modifiche nell’offerta (33%) e alla spinta ad implementare tecnologie digitali nei propri processi produttivi come nelle modalità di approccio ai mercati ed alla clientela. Il 2% delle imprese che hanno preso parte all’indagine ha una visione molto pessimista dichiarando di non vedere alternative se non chiudere l’attività.
Il campione delle imprese socie di ANIE che hanno preso parte all’indagine realizzata dal Centro Studi ANIE è costituito da 174 imprese ed è espressione di un fatturato aggregato pari a 15 miliardi di euro. Di queste il 62% sono Piccole e Medie Imprese e il 38% Grandi Imprese. Il 48% delle imprese del campione è una multinazionale. Guardando alla distribuzione territoriale, in linea con la localizzazione del settore in Italia, la prevalenza delle imprese del campione è concentrata nel Nord Ovest (60%) e nel Nord Est (20%).
“Questi dati fotografano la situazione per il solo mese di marzo e riflettono con particolare evidenza l’esplosione della crisi sanitaria. Ci attendiamo che i dati di aprile siano ancora più negativi e questo dimostra la necessità di lavorare tutti insieme per accelerare la ripartenza, ovviamente da attuare tutelando la salute dei lavoratori” ha dichiarato Giuliano Busetto, Presidente ANIE. “Per la riapertura chiediamo di considerare il criterio della sicurezza e l’importanza dell’intera filiera di chi opera per il sostegno e l’efficacia del settore. Inoltre evidenziamo l’importanza del contenuto tecnologico delle imprese ANIE che possono favorire decisamente, grazie alla tecnologia innovativa che contraddistingue i propri comparti, la trasformazione digitale dell’Industria e delle Infrastrutture. ANIE chiede la completa apertura delle proprie aziende che producono e forniscono tecnologie abilitanti per il beneficio e l’ innovazione del Paese».