Assemblea annuale ANIE 2014
Il 02-Luglio-2014ANIE Confindustria e il Back Reshoring: tornare a produrre in Italia si può.
Si è svolta il 2 luglio l’assemblea annuale di ANIE Confindustria presso la sede de Il Sole 24 Ore. Il Presidente Gemme ha tenuto la sua relazione alla presenza di Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano; Lisa Ferrarini, Vice Presidente di Confindustria per l’Europa; Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario per Padiglione Italia e Maurizio Pernice, Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche, Ministero dell’Ambiente.
Tre sono stati i grandi temi al centro della discussione: Reshoring, innovazione ed education.
Il manifatturiero italiano deve tornare a crescere e per farlo bisogna ripartire dalla fabbrica. Portare lavoro in Italia si può, a patto che le aziende che decidono di farlo non siano lasciate sole.
Il back reshoring, che consiste nel rientro in patria dei siti produttivi precedentemente delocalizzati all’estero, è stato al centro di uno studio realizzato dalla Federazione con il contributo di Luciano Fratocchi, professore di Ingegneria economico-gestionale all’Università de L’Aquila e portavoce del gruppo di ricerca italiano Uni-Club MoRe Back Reshoring.
Dallo studio emerge che i settori ANIE rappresentano quasi il 20% del totale del fenomeno italiano, piazzandosi in seconda posizione alle spalle solo di abbigliamento e calzature.
Dall’indagine condotta da ANIE presso le aziende associate emerge la ferma vocazione all’innovazione: il 60% delle imprese ha dichiarato di aver investito in R&S nel triennio 2011-13 una quota di fatturato superiore al 2%; ben il 40% ha inoltre segnalato un’incidenza della spesa in Ricerca & Sviluppo sul fatturato addirittura superiore al 4%.
La salute economica del settore ANIE rimane purtroppo critica: i comparti rappresentati in ANIE Confindustria hanno registrato nell’anno appena concluso una flessione del fatturato aggregato dell’11,8%. In un solo anno il fatturato è passato dai 63 miliardi di euro del 2012 ai 56 miliardi di euro del 2013, perdendo 7 miliardi di euro.
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