Assemblea Pubblica Confindustria
Competitività, produttività e comunità le tre priorità su cui concentrarsi verso la quinta rivoluzione industriale.
Nel corso della sua prima Assemblea da Presidente, lo scorso 18 settembre presso l’Auditorium Parco della Musica, Emanuele Orsini ha tracciato difficoltà e prospettive dell’industria e del Paese.
In uno scenario incerto e di fronte alle transizioni energetica, ambientale e digitale “Competitività, produttività e comunità” sono le tre direttrici nel salto verso la quinta rivoluzione industriale.
Un’Europa che deve “cambiare marcia” e l’Italia che deve realizzare “nuove scelte coraggiose”: con queste parole Orsini chiede una politica industriale europea più solida e una reindustrializzazione basata sulle tecnologie di punta, sulla produzione di materie prime, sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, unita a un’adeguata revisione della politica commerciale e della concorrenza.
La produzione industriale, che da diciotto mesi ha segno negativo, rende necessaria una “responsabilità collettiva” di tutti i soggetti sociali e politici del Paese. “La tutela dell’industria, della manifattura, della coesione sociale devono andare di pari passo. Confindustria, le imprese, sono pronti a fare la propria parte, pronti al dialogo. Con il governo e con il sindacato”.
Con la manovra di bilancio alle porte occorrono misure che possano aumentare la competitività e la produttività delle imprese: il taglio al cuneo fiscale, il piano straordinario dell’edilizia l’energia con il rilancio del nucleare di ultima generazione e riforme e investimenti per guardare oltre il Pnrr.
In materia di energia, oltre alla scelta strategica del ritorno al nucleare per favorire l’indipendenza energetica del Paese, Confindustria rileva la necessità di modificare la disciplina degli ETS, che ha portato alla speculazione finanziaria sulla transizione ambientale, spingendo il prezzo della CO2 fuori dal mercato mondiale.
Orsini ha insistito, inoltre, sull’urgenza di un piano strutturale di bilancio che includa riforme e investimenti necessari per sostenere Industria 5.0 e le filiere strategiche, avvertendo che senza tali misure l’Italia rischia un passo indietro. Confindustria proporrà misure per semplificare la burocrazia e introdurre agevolazioni fiscali, come l’abolizione dell’Irap e l’introduzione di un’aliquota premiale sull’Ires per gli utili reinvestiti.
A tal proposito verranno presentate al Governo una serie di misure a costo zero, che sono essenziali per la certezza del diritto e la sburocratizzazione degli oneri che soffocano oggi le imprese, impattando direttamente sulla redditività, specie delle piccole imprese.
Sul tema delle retribuzioni, Orsini ha difeso la contrattazione collettiva rispetto al salario minimo legale, chiedendo un’azione comune per risolvere i problemi dei salari incongrui e delle irregolarità contributive. Ha concluso sottolineando l’importanza di aumentare la produttività come strumento per migliorare il PIL e il tenore di vita, evidenziando la crescente differenza con la Germania.
Apprezzamenti espressi, infine, per il Rapporto Draghi, che ha riportato con completezza le istanze delle imprese europee e ha ribadito la necessità di una maggiore collaborazione tra governo e istituzioni europee.
L’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha confermato un’unità di intenti tra il Governo e la rotta segnata dall’intervento del Presidente Orsini, a partire dall’aumento della produttività.
Per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione del Presidente Emanuele Orsini all’Assemblea Generale di Confindustria 2024