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Bonus edilizi, ANIE: Parlamento confermi sconto in fattura e cessione del credito per CILA e ordini precedenti il 16 febbraio

Filippo Girardi, presidente ANIE: leve finanziarie restino un’opzione per le imprese con capienza fiscale per dare seguito a obiettivi PNRR e aiutare cittadini meno abbienti. A rischio gli ordini sulle filiere della transizione energetica, dell’efficientamento energetico e automazione degli edifici e dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito per tutti i bonus edilizi deciso dal governo il 16 febbraio mette a rischio l’abbattimento delle barriere architettoniche, la transizione energetica e la spinta all’efficientamento e la sicurezza degli edifici. Impianti di sollevamento come ascensori e montascale, impianti fotovoltaici, impianti di sicurezza, tecnologie della building automation sono le filiere che potrebbero ritrovarsi con ordini acquisiti cui non poter dare seguito. Cittadini e imprese che ne avevano fatto richiesta potrebbero scegliere di non completare gli interventi, senza le agevolazioni fiscali ora cancellate. La conversione del decreto-legge 11/2023 si avvicina e il Presidente di ANIE Federazione Filippo Girardi invita perciò il Parlamento a confermare le leve della cessione del credito e dello sconto in fattura per i lavori partiti con CILA e per gli ordini confermati prima del 16 febbraio.

«Impianti fotovoltaici, impianti di sicurezza, automazione degli edifici e ascensori – dichiara il Presidente di ANIE Federazione Filippo Girardi – sono lavori su commessa a ciclo operativo lungo. Purtroppo, l’impatto del provvedimento legislativo che azzera le agevolazioni su questi settori tecnologici contrasta con gli obiettivi di medio periodo del PNRR, in particolare su due aspetti. Il primo è l’accessibilità degli edifici, che dovranno essere sempre più inclusivi, e poi la loro sostenibilità energetica. Solo pochi mesi fa abbiamo siglato un importante accordo con l’ANCI per la diffusione degli impianti di sicurezza e per soluzioni dell’efficienza energetica e comunità energetiche, a favore delle quali noi mettiamo a disposizione il nostro expertise tecnico. Non dovremmo perdere di vista l’obiettivo dell’autosufficienza energetica e della libera e inclusiva mobilità di tutti i cittadini per i quali occorre continuare a lavorare per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La nostra proposta, perciò, è di continuare a consentire lo sconto in fattura o la cessione del credito oltre che per i lavori con CILA, anche per gli interventi in edilizia libera per i quali siano stati fatti degli ordini prima del 16 febbraio».

I beneficiari dei bonus edilizi in Italia sono in larga misura i condòmini; le procedure di approvazione richiedono specifiche tempistiche e, in alcuni casi, anche molteplici passaggi tra la valutazione preliminare dell’intervento, l’esame dei preventivi e l’assegnazione dell’incarico all’azienda selezionata; in generale, per questi interventi, l’iter dallo studio di fattibilità all’effettiva installazione dell’impianto è inevitabilmente molto lungo. Inoltre, l’eliminazione della possibilità di cessione del credito e sconto in fattura, in particolare per il cosiddetto “bonus barriere architettoniche” al 75%, avrebbe un impatto fortemente negativo soprattutto sulle categorie deboli: anziani, disabili e fasce sociali meno abbienti.

«C’è poi un tema che riguarda da vicino le imprese – continua Girardi – che operano in queste filiere. La cessione del credito dovrebbe, a nostro avviso, rimanere un’opzione per le aziende con capienza fiscale propria, che possono sostenere la detrazione che alcuni cittadini, invece, potrebbero non essere in grado di affrontare per realizzare un impianto fotovoltaico, installare o sostituire un ascensore per garantire piena accessibilità. ANIE è pronta a confrontarsi su una proposta che nell’ambito di una complessiva riforma degli incentivi identifichi una serie di interventi che possono traguardare verso edifici sostenibili e digitali per i quali dovrebbe essere previsto un “bonus tecnologia” con un meccanismo di detrazione del 65%».