Causa C-106/14 – Reg. REACH obblighi operatori economici metodo di calcolo soglia 0,1% sostanze SVHC negli articoli
La Corte di Giustizia europea, con Sentenza del 10 settembre 2015, ha interpretato estensivamente gli obblighi di produttori, importatori e fornitori relativamente alla notifica ed informazione della presenza di sostanze SVHC nei prodotti composti da più articoli oltre la soglia dello 0,1%.
La causa riguardava la domanda di pronuncia pregiudiziale sull’interpretazione degli articoli 7 paragrafo 2 e 33 del Reg. (CE) n. 1907/2006, proposta dal Consiglio di Stato francese alla Corte di Giustizia per risolvere una controversia interna.
Nello specifico è stato chiesto “Se gli obblighi derivanti dal paragrafo 2 dell’articolo 7 e dall’articolo 33 del regolamento [REACH] si applichino, qualora un “articolo” ai sensi di tale regolamento sia composto da più elementi rispondenti a loro volta alla definizione di “articolo” ivi contenuta, solamente nei confronti dell’articolo assemblato o nei confronti di ciascuno degli elementi che risponde alla definizione di “articolo”.
La Corte ha svolto, quindi, delle considerazioni sulla nozione di “articolo”, ai sensi dell’art. 3, punto 3 del Reg. REACH. In base alla definizione del Reg. REACH, occorre la presenza di tre elementi:
- che l’oggetto sia sottoposto ad un procedimento di fabbricazione;
- che all’oggetto sia conferita una forma, una superficie o un disegno particolare;
- che la forma, la superficie o il disegno determinino la funzione dell’oggetto.
Come sottolineato dalla Corte, il Reg. REACH non definisce anche il “prodotto complesso” contenente più articoli, pertanto non occorre operare una distinzione tra prodotto complesso e articolo. La questione se un prodotto complesso possa essere qualificato come articolo dipende esclusivamente dalla verifica dei criteri di cui all’art. 3, punto 3 del Reg. in esame.
Da questa tesi deriva che la qualificazione come articolo è applicabile a qualsiasi oggetto che risponda ai criteri sopra menzionati che fa parte di un prodotto complesso.
Per i giudici della Corte, ne consegue che l’obbligo gravante sul produttore ai sensi dell’art. 7, paragrafo 2 del Reg. REACH di determinare se la sostanza estremamente preoccupante sia presente in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso in ogni articolo che produce si estende anche all’importatore (come definito all’3, punto 11 del richiamato Reg. menzionato) di un prodotto composto da più articoli.
Ciò in ragione del fatto che l’importatore di un prodotto composto da uno o più oggetti rispondenti alla definizione della nozione di «articolo» ai sensi dell’articolo 3, punto 3, del regolamento REACH deve essere anche considerato come l’importatore di tale o di tali articoli ai fini dell’applicazione dell’articolo 7, paragrafo 2, di detto Regolamento.
La stessa logica è stata utilizzata per estendere l’obbligo previsto dall’art. 33 del Reg. REACH in capo al fornitore di un prodotto composto da uno o più articoli, e non più soltanto al fornitore di un articolo.
Le Conclusioni della Sentenza della Corte sono, pertanto le seguenti:
- L’articolo 7, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1907/2006 […] REACH, deve essere interpretato nel senso che, ai fini dell’applicazione di tale disposizione, spetta al produttore determinare se una sostanza […] SVHC, sia presente in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso di ogni articolo che produce, e all’importatore di un prodotto composto da più articoli determinare per ogni articolo se tale sostanza sia presente in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso di tale articolo.
- L’articolo 33 del regolamento n. 1907/2006, come modificato, deve essere interpretato nel senso che, […] spetta al fornitore di un prodotto composto da uno o più articoli che contengono una sostanza SVHC, […] in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso per articolo, informare il destinatario e, su richiesta, il consumatore, circa la presenza di tale sostanza, comunicando loro, quanto meno, il nome della sostanza in questione.