Centro Studi Confindustria: pubblicata la Congiuntura Flash di febbraio 2024
Inizio 2024 tra luci e ombre. Urgente accelerare su Pnrr.
Inizio 2024 tra luci e ombre: tassi alti più a lungo e petrolio più caro, ma maggior fiducia e servizi in espansione. Ampio il divario di inflazione Italia-Eurozona, si allungano i tempi per il taglio dei tassi di interesse.
Questo è ciò che emerge dalla Congiuntura Flash relativa al mese di febbraio 2024 diffusa dal Centro Studi Confindustria.
Il PIL italiano è cresciuto a fine 2023 (+0,2%) grazie a servizi e costruzioni. Nel I trimestre 2024 è sostenuto da fiducia in aumento e inflazione poco sopra i minimi. L’industria sembra vicina ad archiviare la fase di flessione, ma i tassi rimarranno alti più a lungo dell’atteso.
Permane il freno ai flussi commerciali dovuto alla riduzione dei transiti nel Canale di Suez, stabile anche se alto il prezzo del gas (a febbraio 28 €/mwh), mentre il petrolio sta risalendo (82 $/barile).
Risulta poi ampio il divario di inflazione Italia-Eurozona.
La produzione industriale a dicembre ha recuperato in parte (+1,1% dopo -1,3% a novembre).
In risalita l’export di beni a dicembre: +1,3% a prezzi costanti (+1,8% nel 4°, -1,8% nel 2023) sia extra-UE che UE. Migliorano le prospettive a inizio 2024 secondo gli ordini esteri, in un contesto ancora debole. Resta la tensione nel Mar Rosso, che ha provocato un allungamento delle tratte (-66% annuo i volumi per lo stretto di Bab el-Mandeb a febbraio, +73% sotto il Capo di Buona Speranza) e un balzo dei noli (+170% quelli mondiali a metà febbraio su fine novembre, fonte Drewry), che impatterà sui prezzi all’import (+5% per un +100% prolungato, stime Ocse).
Il Focus del mese è dedicato al tema investimenti e all’attuazione del Pnrr.
Per approfondimenti si rimanda alla Congiuntura Flash di febbraio 2024
Fonte: CSC Confindustria