Confindustria-SRM: pubblicata l’analisi congiunturale sullo stato di salute dell’economia meridionale
L’analisi conferma alcuni segnali positivi e una generale tenuta delle imprese rispetto a quanto emerso nel 2022. Fondamentale sostenere gli investimenti attraverso le risorse provenienti dal PNRR.
Il Check-Up Mezzogiorno 2023, l’analisi congiunturale sullo stato di salute dell’economia meridionale realizzato annualmente da Confindustria e SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), conferma alcuni segnali positivi e una generale tenuta delle imprese rispetto a quanto emerso nell’edizione 2022.
Infatti, la stima dell’Indice sintetico dell’economia meridionale per il 2023, elaborata tenendo conto delle principali variabili macroeconomiche, risulta in crescita per il terzo anno consecutivo, dopo il crollo registrato nel 2020. Il valore stimato per il 2023 è pari a 534,9, ossia +8,8% rispetto al dato dell’anno precedente.
Ferme le criticità strutturali del sistema economico meridionale, l’analisi congiunturale evidenzia, dunque, una crescita dei singoli indicatori che compongono l’indice rispetto all’anno precedente.
Molto positiva la stima sul dato relativo agli investimenti al Sud, che che si attesta a +4% rispetto al 2022 e a +17% rispetto al 2019, a conferma di una dinamica che va però sicuramente rafforzata attraverso adeguate politiche di sostegno all’attività di impresa. Particolarmente significativo, inoltre, il contributo dell’export, che cresce di oltre 40 punti rispetto al 2019.
Alla stima dell’indice sintetico si accompagnano le previsioni sul PIL per il 2024, che si attesta a +0,6% nel Mezzogiorno. Sulla conferma di questo dato influirà in modo considerevole l’effettiva “messa a terra” delle risorse disponibili, in primis quelle legate al PNRR, insieme a quelle attivate con la ZES Unica.
Queste dinamiche congiunturali evidenziano quindi un Mezzogiorno resiliente alle crisi degli ultimi anni, con rilevanti potenzialità di rilancio. Tali dinamiche vanno però rafforzate con interventi mirati che le sostengano, in particolar modo per quanto riguarda la transizione digitale ed ecologica e l’occupazione di qualità. Occorre pertanto puntare su tre fattori: competenze (dalla formazione all’innovazione), connettività (attraverso adeguate infrastrutture di connessione stradale, ferroviaria, portuale e aerea, ma anche e soprattutto digitale e tecnologica) e competitività delle imprese (anzitutto in termini di densità e intensità imprenditoriale).
Per approfondimenti si rimanda al documento integrale Check-Up Mezzogiorno 2023
Fonte: Confindustria