Conflict minerals: adottato dal Parlamento europeo il testo del futuro Regolamento
In fase di finalizzazione la disciplina europea sulla scia della normativa statunitense
Il Parlamento europeo ha approvato nella seduta plenaria di giovedì 16 marzo, il progetto di Regolamento su “Diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori di minerali e metalli provenienti da zone di conflitto e ad alto rischio”, con 558 voti in favore, 17 contrari e 45 astensioni.
La nuova normativa comunitaria sui Conflict minerals, che ricalcherà la disciplina istituita dalla legislazione statunitense (Dodd–Frank Act), dovrebbe istituire l’obbligo per tutti gli importatori europei di minerali e metalli contenenti stagno, tungsteno, tantalio e oro, esclusi i più piccoli, a effettuare controlli per garantire che gli obblighi di due diligence siano rispettati dai propri fornitori. I materiali riciclati e i piccoli importatori, che rappresentano il 5% delle importazioni, saranno infatti esentati per non imporre eccessivi oneri burocratici.
Il testo del Parlamento prevede quindi l’obbligatorietà dei controlli per gli importatori qualora il volume annuo di importazioni per ciascuno dei minerali o metalli interessati sia superiore alle soglie relative ai volumi di cui all’Allegato I, per verificare il rispetto delle norme della due diligence, basate sulle Linee Guida OCSE. La proposta iniziale della Commissione e del Consiglio prevedeva invece solamente controlli volontari. L’applicazione degli obblighi di responsabilità è prevista dal 1 gennaio 2021 per consentire agli Stati membri di nominare le autorità competenti e agli importatori di acquisire familiarità con i loro nuovi obblighi.
Con riferimento ai regimi attualmente esistenti, utilizzati dalle imprese per garantire che l’approvvigionamento di minerali avvenga in modo responsabile, il Regolamento ne dovrebbe riconoscere l’equivalenza con il nuovo sistema, al fine di evitare doppi oneri per le imprese. Al fine di offrire chiarezza e rendere coerenti le pratiche degli operatori economici, con particolare riferimento alle PMI, è previsto che la Commissione predisponga orientamenti non vincolanti sotto forma di Linee Guida, in cui si illustreranno i criteri per l’individuazione delle zone di conflitto e ad alto rischio, tenendo conto delle Linee guida OCSE.
Il testo approvato prevede inoltre una Clausola di revisione, secondo cui la Commissione europea dovrà revisionare regolarmente il funzionamento e l’efficacia del nuovo sistema, e anche il suo impatto concreto sugli operatori economici. È anche prevista la possibilità di proporre misure obbligatorie complementari qualora l’applicazione della due diligence da parte delle imprese si dovesse rivelare insoddisfacente.
I prossimi passi prevedono quindi l’approvazione del testo anche da parte del Consiglio, al momento prevista per il mese di Aprile, l’intero iter per la pubblicazione dovrebbe dunque concludersi entro Maggio 2017.