Convegno INFRATEL: la testimonianza di ANIE SIT
Roma 12 aprile 2023
Si è tenuto a Roma presso il Centro Studi Americani, l’evento “Il nuovo decennio digitale: sfide e prospettive”, organizzato da INFRATEL. Federazione ANIE è stata rappresentata dal Direttore Generale Maria Antonietta Portaluri che ha portato la testimonianza di ANIE SIT, Associazione che dal 2020 rappresenta le imprese che si occupano di realizzazione, manutenzione e gestione di Infrastrutture Fisse e Radiomobili per le Telecomunicazioni e servizi associati, comparto che occupa ben 30.000 addetti con un fatturato di 3 miliardi di euro.
Per lo sviluppo della Rete a Banda Ultra Larga in Italia, l’aspetto più critico è costituito dal capitale umano e dalle competenze necessarie per impiegarlo. Per far fronte ai bandi assegnati del PNRR, il comparto stima che occorrerà impiegare circa 15.000 risorse aggiuntive: tra progettisti (8%), addetti alla giunzione delle fibra ottica e collaudo (20%), addetti alla posa aerea e interrata (30%) e per lavori civili (42%) (aggiuntive rispetto alla situazione pre PNRR dove si evidenziava un deficit di capacità lavorativa di 25.000 risorse). La Federazione ritiene quindi che sia necessario rivedere la logica dei «flussi migratori» per i contratti TLC e Metalmeccanici, con una quota dedicata alle TLC, oltre a prevedere finanziamenti a fondo perduto per l’accoglienza e la formazione di risorse altrimenti non produttive. Determinante inoltre l’apertura di un tavolo di confronto con le aziende per rivedere i tempi di consegna dei lavori previsti per l’anno in corso.
In relazione al costo delle materie prime e alla revisione dei prezzi, gli incrementi finora registrati comportano un extra-costo di oltre il 16% totalmente a carico delle imprese che si occupano della costruzione della rete. Servizi e forniture non possono essere escluse dai provvedimenti che consentono interventi straordinari per compensare gli aumenti dei prezzi dei materiali sui contratti già aggiudicati. Limitare i provvedimenti ai soli lavori pubblici del settore ordinario, e legare le compensazioni a un elenco di materiali che poco riguarda quelli utilizzati dalla imprese di TLC, frena lo sviluppo atteso e non premia quelle imprese che in piena pandemia sono state in prima linea per consentire la tenuta della Rete. Il Codice Appalti rende obbligatorio l’inserimento di clausole di revisione prezzi per tutti gli appalti di lavori, forniture e servizi ma non convince nel meccanismo di revisione legato alle variazioni ISTAT. Per i concessionari e gli appalti di settore speciale devono essere le stazioni appaltanti ad individuare formule di revisione prezzi considerando il paniere di materiali più utilizzati nell’appalto assegnato e prevedendo effettive forme di ristoro nel rispetto del principio di equilibrio economico del contratto.
Le problematiche evidenziate rischiano di scoraggiare gli imprenditori nell’esecuzione dei contratti e di non attrarre nuovi investimenti. Federazione ANIE ed ANIE SIT auspicano a tal fine all’inaugurazione di un tavolo permanente di confronto con INFRATEL per poter intervenire sugli aspetti critici e raggiungere gli obiettivi del PNRR, che destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di Euro per progetti attuativi della Strategia per la Banda Ultralarga.
L’Italia si è data l’ambizioso obiettivo di portare la connettività a 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale entro il 2026, in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030, occorre quindi aiutare le imprese a completare i lavori, in una logica di coerenza con gli altri interventi per il miglioramento del comparto edilizio, sia privato e che pubblico.
Se il Paese vuole realmente traguardare la digitalizzazione delle Costruzioni e avere edifici digitali con lo sviluppo di servizi per chi li abita o vi lavora occorre spostare la visione dalla struttura esterna degli edifici (su cui oggi si concentrano norme e risorse) alla struttura interna ovvero alla dotazione impiantistica (impianti integrati e digitali), senza la quale – non solo non sarà possibile attuare l’attesa transizione digitale – ma nemmeno centrare gli obiettivi di efficienza energetica.
Lavorare sull’indicatore digitale degli edifici, che includa l’attestato di prestazione energetica, e prevedere misure di incentivazione per spingere domanda privata (bonus digitale al 65% per ogni soluzione impiantistica integrata digitale), sono le proposte di ANIE per facilitare la transizione gemella: verde e digitale.