Decreto Semplificazioni, ennesima occasione sfumata
Federazione ANIE incomprensibile l’eliminazione dal testo finale delle modifiche in tema di motivi di esclusione e di subappalto
Il Decreto Semplificazioni – come più volte ribadito dagli esponenti dell’Esecutivo – doveva essere l’occasione, non solo per rilanciare gli investimenti a seguito della pandemia, ma anche per metter mano ad alcune criticità insite nel Codice dei Contratti pubblici per le quali – da quattro anni a questa parte – non si è riusciti a trovare una soluzione.
Ancora una volta gli aspetti politici prevalgono sul buon senso e si perde l’ennesima occasione per risolvere le annose criticità connesse alla disciplina dei motivi di esclusione e del subappalto, criticità peraltro segnalate formalmente anche dall’Unione Europea.
Apprezzabili le scelte relative alla gestione dei contratti attualmente in corso e quelli che verranno affidati sino al 31 luglio 2021.
Il contenimento dei tempi per l’emissione dei SAL, il riconoscimento dei maggiori costi per l’adeguamento ed integrazione del piano di sicurezza e coordinamento, l’individuazione dell’emergenza Covid-19 come causa di forza maggiore sono interventi certamente utili e necessari per rendere più agevole la gestione dei contratti di cui sopra ma sono interventi “dovuti” per i quali non si poteva immaginare una diversa soluzione.
Incomprensibili le scelte operate in tema di snellimento delle procedure, l’Esecutivo si è concentrato a sburocratizzare (ad avviso della Federazione in modo eccessivo e per certi versi pericoloso) le procedure di affidamento dimenticandosi completamente della problematiche connesse alla fase esecutiva del contratto che, dati alla mano, rappresenta il punto nevralgico per il buon esito degli affidamenti.
La Federazione non comprende la scelta di escludere dalla bozza finale del provvedimento le modifiche in tema di motivi di esclusione ed in tema di subappalto che, oltre a rispondere alle richieste avanzate dall’Unione europea, avrebbero permesso di superare notevoli criticità connesse alla fase esecutiva e potenzialmente avrebbero potuto, una volta per tutte, eliminare oneri ed orpelli che attualmente gravano sulle spalle degli operatori economici.
Ancora una volta si è scelto di derogare al Codice degli Appalti piuttosto che tentare di delineare un pacchetto di norme chiaro e completo. Prova di ciò è data, ex multis, dalla scelta di permettere alle stazioni appaltanti di operare in deroga al Codice (fino al 31 luglio 2021) nel caso di affidamento di attività adottate per fronteggiare la crisi.
L’attuale esecutivo in più occasioni ha espresso apprezzamento per l’impianto normativo introdotto nel 2016 – trovando l’appoggio di Federazione ANIE – tuttavia le scelte poste in essere negli ultimi anni (dai Commissari straordinari al D.L. Semplificazioni) sembrano al contrario dimostrare scarsa fiducia nell’efficacia delle norme attualmente vigenti.