

Direttiva Case Green: le richieste di ANIE
ANIE chiede tempi certi sugli iter autorizzativi e maggiore coordinamento tra ministeri per il recepimento del Net-Zero Industry Act
Il Ddl di delegazione europea 2025, approvato a luglio dal Consiglio dei Ministri e ora all’esame della Commissione Politiche europee della Camera, prevede l’adeguamento a diversi atti Ue di rilievo per il settore energia. Tra questi, il regolamento sul Net-Zero Industry Act (NZIA) e quello sulla comunicazione dei dati ambientali delle installazioni industriali.
Un’assenza rilevante nel provvedimento è però quella della direttiva Ue 1275/2024, meglio nota come “Case green”, la cui trasposizione nella legislazione nazionale dovrà avvenire entro maggio 2026. Un tema che ha sollevato l’attenzione del Parlamento e delle associazioni di categoria, tra cui ANIE che ha presentato una memoria ufficiali alla Camera.
ANIE ha formulato una serie di proposte puntuali per garantire che il recepimento delle norme europee sia realmente efficace e sostenibile per il sistema industriale italiano:
- Iter autorizzativi: integrare i principi di delega dell’articolo 13 del Ddl NZIA prevedendo tempi certi per le autorizzazioni dei progetti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, con una procedura d’emergenza della durata massima di due mesi in caso di ritardi.
- Coinvolgimento degli enti tecnici: includere RSE, oltre a ENEA, tra i soggetti coinvolti nella qualifica dei progetti di produzione di tecnologie a zero emissioni.
- Coordinamento istituzionale: estendere il coordinamento tra MIMIT e MASE – già previsto per i progetti strategici – a tutte le misure che stimolano la domanda di tecnologie a zero emissioni nette, così da armonizzare strumenti come Transizione 5.0, Conto Termico 3.0 e FerX transitorio, ma anche iniziative promosse da altri dicasteri.
- Aste FER: definire criteri univoci per le procedure di assegnazione, evitando la proliferazione di criteri differenti che aumentano gli oneri burocratici per le imprese.
ANIE ha inoltre ribadito la necessità di un tavolo di confronto strutturato tra Governo e parti sociali, che consenta di accompagnare la fase di recepimento del NZIA e delle altre misure europee con il contributo diretto delle imprese.