studi economici

“Economia italiana ancora resiliente a incertezza e shock?” – Rapporto di previsione CSC

In uno scenario internazionale caratterizzato dal balzo dei prezzi energetici, secondo le previsioni d’autunno del Centro Studi Confindustria per il PIL italiano si attende un aggiustamento al ribasso tra la fine del corrente anno e l’inizio del 2023. Dopo il +3,4% del 2022, il Centro Studi Confindustria per il 2023 vede una stagnazione.

Le principali ipotesi alla base dello scenario previsivo del CSC vedono:

  • Una perdurante tensione generata dal conflitto Russia-Ucraina con le conseguenze economiche che non scendono né salgono di intensità. Le sanzioni restano inalterate sia da parte dei paesi occidentali che viceversa, ma non se ne aggiungono di nuove.
  • Il prezzo del gas in Europa resta ai livelli altissimi attuali per un periodo lungo ma si esclude la carenza e il razionamento di gas in Italia.
  • L’aumento dei contagi non è fronteggiato con nuove restrizioni e ha un impatto nullo sull’economia.

Le previsioni del CSC per l’Italia
(Variazioni %)

Gli investimenti delle imprese, ancora in espansione nella prima metà dell’anno, sono attesi perdere slancio. Gli elevati prezzi dell’energia, l’incertezza, le tensioni sul commercio mondiale, sono i principali fattori frenanti. Negativi per gli investimenti sono anche i rialzi dei tassi e, se il costo del credito continuasse a salire in misura marcata, si aggraverebbe la situazione finanziaria delle aziende già indebolita nel 2020.

Le ingenti risorse del PNRR esercitano una significativa spinta agli investimenti in Italia ma sul rispetto delle tempistiche di attuazione incidono quasi gli stessi fattori – prezzi alti e scarsità di materiali – che limiteranno gli investimenti nel 2022 e 2023.

Per maggiori approfondimenti, nella colonna di destra è possibile scaricare:

  • il Rapporto di previsione “Economia italiana ancora resiliente a incertezza e shock?” a cura del CSC
  • una sintesi in inglese del Rapporto

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