fondo per il sostegno alla transizione industriale

Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Dal 5 febbraio è aperto un secondo sportello per accedere alle agevolazioni del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, istituito dalla Legge di Bilancio 2022 con l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche europee sulla lotta ai cambiamenti climatici.

Dal 5 febbraio 2025 è aperto – fino all’8 aprile 2025 – un secondo sportello per accedere alle agevolazioni del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, istituito dalla Legge di Bilancio 2022 con l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche europee sulla lotta ai cambiamenti climatici (si veda in proposito la scheda di approfondimento pubblicata lo scorso 6 dicembre 2023).

I termini e le modalità per la presentazione delle domande sono disciplinati dal Decreto direttoriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 23 dicembre 2024 (reso di seguito disponibile).

In particolare, si segnala che le imprese possono presentare domanda per accedere alle agevolazioni esclusivamente in via elettronica, utilizzando la piattaforma informatica messa a disposizione dal soggetto gestore della misura, Invitalia, sul proprio sito web (www.invitalia.it, nell’apposita sezione “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”).

Il Fondo può contare su un nuovo stanziamento di 400 milioni di euro a valere su risorse PNRR e, in aggiunta rispetto a quanto previsto in precedenza, può concedere agevolazioni anche su interventi di efficienza energetica degli edifici inseriti in siti destinati ad attività industriali/artigianali e assimilabili.

Le agevolazioni del Fondo sono rivolte a imprese di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che presentino programmi di investimento relativi a una sola unità produttiva in cui sia svolta un’attività manifatturiera di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007 (in precedenza, potevano essere ammesse anche le imprese del settore estrattivo di cui alla sezione B della medesima classificazione).

Il 40% delle risorse, essendo di origine PNRR, è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Fonte: Confindustria