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III Appuntamento SUOM – Smart Metering in Italia: a che punto siamo?

L’appuntamento conclusivo con Smart Utility Open Meter si è svolto in modalità digitale favorendo l’interazione a distanza tra pubblico ed esperti.

Il terzo incontro conclude un  ricco percorso di appuntamenti intrapreso in questo 2020. Attraverso webinar di preparazione all’evento conclusivo sono stati affrontati sia temi tecnologici legati allo smart metering sia agli strumenti di finanziamento e sostegno all’economia che avranno degli impatti sul settore.

L’incontro odierno ha fatto il punto  sullo Smart Metering in Italia e su come il settore degli utility meters debba ancora completare il processo di automazione e di digitalizzazione.

Hanno dato avvio ai lavori Furio Cascetta e Vincenzo Quintani, rispettivamente Coordinatore Scientifico e Coordinatore Smart Metering Group di ANIE CSI che hanno delineato uno scenario in chiaro scuro, con luci e ombre che consente di affermare che il percorso di digitalizzazione del processo di misura e fatturazione delle utenze è ancora lungi dall’essere completato.

Ma a che punto siamo in questo processo iniziato circa 20 anni?

La situazione è molto diversificata, a seconda del servizio a rete e, nel complesso non è molto soddisfacente.

Il settore elettrico tradizionalmente è quello più “evoluto” e all’avanguardia nello smart metering. In questi mesi stiamo assistendo all’installazione dei contatori elettrici di seconda generazione (2G). Tra le nuove tecnologie la chain 2 (comunicazione post contatore), una delle funzionalità più innovative del contatore di seconda generazione Open Meter (2G) di E-Distribuzione. Chain 2 è il nuovo canale di comunicazione su onde convogliate (PLC-C) tra il contatore Open Meter e i Dispositivi Utente (DU), apparati di domotica disponibili sul mercato.

Il settore gas si trova in uno stadio intermedio, incompiuto, circa il roll out degli smart meters di prima generazione (1G). Per i grandi distributori (>200.000 punti serviti) l’obbligo di raggiungere l’85% dei contatori elettronici G4-G6 è stato recentemente (causa emergenza Covid) spostato al 31/12/2021; per i medi distributori (100.000 – 200.000) l’obiettivo dell’85% è spostato al 31/12/2022; per i piccoli distributori (< 100.000), infine, la scadenza rimane per ora fissata al 31/12/2023.

Il settore idrico purtroppo è il fanalino di coda. Lo smart metering (inteso come sistema automatico di telegestione dei contatori tramite rete fissa di comunicazione) è ancora una chimera. Sarebbe indispensabile un intervento della politica e delle autorità di regolazione.

Il settore heat meters è in una situazione intermedia. I contatori di calore di recente installazione sono prevalentemente di tipo elettronico (talvolta con sensore statico del volume d’acqua calda), con la predisposizione alla trasmissione del dato di consumo. Di fatto però manca completamente la infrastruttura di comunicazione per cui anche in questo settore (come in quello idrico) si può affermare che non esiste una vera e propria AMI (Automated Metering Infrastructure) o SMI (Smart Metering Infrastructure).

Occorre ancora impegnarsi. Sono tutti “convocati”: politica, istituzioni, mondo scientifico, le industrie delle public utilities, i produttori di tecnologie di misura, i provider di TLC.