il recupero di terre rare dai rifiuti elettronici

Il recupero di terre rare dai rifiuti elettronici

Uno studio europeo individua le opportunità nel settore per le PMI

9 Febbraio 2015 – pubblicato lo studio richiesto dalla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) del Parlamento europeo avente come obiettivo quello di descrivere il potenziale delle tecnologie innovative, utilizzate per il recupero di terre rare provenienti da rifiuti elettronici, e di valutare come queste potrebbero essere attuate nel settore industriale, in particolare da parte delle piccole e medie imprese hi-tech.

Le materie prime critiche, come le terre rare(es: Europio, Terbio, Ittrio, Disprosio), hanno infatti una grande importanza economica per l’Unione europea, ed è previsto che nei prossimi anni la domanda di terre rare crescerà di pari passo con le preferenze dei consumatori per prodotti verdi e ad alta tecnologia.

A queste importanti risorse è però connesso un elevato rischio di approvvigionamento derivante dalla provenienza da un’unica fonte, nello specifico la Cina. Già dal 1990 la Cina esportava il 90% della fornitura mondiale di terre rare, arrivando al 95% nel 2011. Nel periodo 2009-2011 il prezzo di queste risorse ha iniziato a crescere in seguito alla decisione della Cina di ridurre le quote di esportazione, il che ha portato alla ricerca di nuovi progetti minerari al di fuori della Cina, e ad investire in tecnologie alternative e di riciclaggio e recupero di questi elementi rari dai rifiuti elettronici.

Dalle analisi condotte dallo studio è emerso che, pur essendovi un significativo livello di ricerca sulle tecnologie di recupero di terre rare dai RAEE, il livello effettivo di impiego su scala industriale è ancora troppo ridotto. In generale i principali ostacoli al recupero delle terre rare sono costituiti dalle impurità che tipicamente accompagnano i prodotti riciclati, dai costi del processo e principalmente dall’assenza di un mercato e di una filiera orientati verso il pre-trattamento dei RAEE.

In questo contesto nascono le opportunità per le piccole e medie imprese nei settori dello smistamento e pre-trattamento dei flussi di RAEE in cui ancora scarseggiano gli investimenti su larga scala. Un altro importante settore di opportunità è rappresentato dalla fornitura di servizi tecnici, di ingegneria e di ricerca e sviluppo relativi al recupero, per i quali vi è un numero importante di PMI coinvolte con un alto livello di competenza tecnica. Queste esperienze e conoscenze dovrebbe essere utilizzate per sostenere lo sviluppo della catena del riciclo in Europa, e soprattutto in altri paesi dove avviene la maggior parte del trattamento dei RAEE e produzione di componenti contenenti terre rare.

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