Il valore economico e sociale generato dal Superbonus
Secondo uno studio realizzato da Ance Emilia-Romagna e Nomisma, il Superbonus 110% ha avuto un beneficio economico pari al 7,5% del Pil.
All’inizio di aprile, un’elaborazione del Centro Studi CNI stimava in circa 17 miliardi il contributo all’economia nazionale generato dal Superbonus 110%. Uno studio più recente di Ance Emilia-Romagna e Nomisma quantifica in ben 124,8 miliardi di euro il valore generato dalla misura.
Lo studio, dal titolo “Bilancio sociale e ambientale del Superbonus 110%”, è stato presentato in data 13 luglio 2022, durante il Convegno “C’è transizione senza Superbonus?”, tenutosi a Bologna. Lo studio stima che l’investimento statale possa generare un risparmio annuo medio in bolletta di 500 euro. Per quanto riguarda, invece, l’impatto ambientale, il bonus edilizio ha consentito di contenere l’impronta ecologica dei cantieri con una riduzione di 979mila tonnellate di CO2, pari ad un risparmio di CO2 del 46,4% con 3 salti di classe energetica.
La misura sta inoltre comportando quasi il 50% dell’incremento di potenza rinnovabile (fotovoltaico/pannelli solari) installata sul parco immobiliare italiano in termini di numero di interventi: sono infatti stati immessi in consumo ben 106 milioni di kW annui di energie rinnovabili, con una previsione di inserimento di ulteriori 37 milioni per i cantieri ancora in attivazione.
L’analisi si conclude evidenziando il valore sociale: i 38,7 miliardi di euro già investiti hanno comportato un aumento di occupazione nel settore delle costruzioni per un totale di 634mila occupati. Per quanto riguarda le famiglie, ben 483mila famiglie con reddito medio-basso (sotto i 1.800 euro) hanno avuto l’occasione di effettuare lavori di riqualificazione energetica profonda alla propria abitazione a costo zero.