Industria dell’auto a rischio senza i chip Nexperia: il mondo automotive in allarme dopo le tensioni con Pechino
Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, ha lanciato un allarme che preoccupa il settore automotive: l’interruzione delle forniture di chip da parte di Nexperia, storico fornitore olandese di semiconduttori, rischia di paralizzare la produzione di veicoli in Europa. “Senza questi chip, i fornitori non possono produrre le parti e i componenti necessari per le case automobilistiche”, ha avvertito l’associazione in una nota, prevedendo che le scorte attuali saranno sufficienti solo per poche settimane. L’associazione chiede soluzioni rapide e pragmatiche da parte dei governi europei, ricordando che la sostituzione di un fornitore di chip non è immediata: servono mesi per omologare nuovi componenti e adattare la produzione.
Alla base dell’interruzione c’è la crisi che ha travolto Nexperia, società olandese controllata dal gruppo cinese Wingtech. Il governo dei Paesi Bassi ha infatti deciso di nazionalizzare temporaneamente l’azienda, assumendone il controllo diretto. Una mossa definita “eccezionale” dal ministero dell’Economia olandese, motivata dalla necessità di tutelare la sicurezza economica dell’Europa e garantire la continuità della fornitura di semiconduttori.
Sul fondo della vicenda c’è il più ampio scontro globale tra Stati Uniti e Cina nel settore dei chip. A fine settembre Washington ha esteso le restrizioni all’export verso tutte le aziende controllate per almeno il 50% da soggetti inseriti nella US Entity List, tra cui figura la stessa Wingtech. Questa decisione ha reso impossibile per molte società americane esportare componenti a Nexperia. In risposta, Pechino ha imposto nuovi controlli sull’export, vietando alcune esportazioni di prodotti finiti.
I veti incrociati hanno travolto anche l’industria europea. Bruxelles ha annunciato un incontro tra il commissario europeo del Commercio, Sefovic, e l’omologo cinese, Wang Wentao, per discutere della politica di Pechino sulle esportazioni.
Fonte: Europea Today