La circolare del MIT sul D.L. Semplificazioni
A seguito della conversione in Legge (L. 120/2020), avvenuta lo scorso 14 settembre, il D.L. Semplificazioni può dirsi entrato nel pieno della sua operatività.
Le correzioni introdotte in sede di conversione rispondono ad alcune criticità evidenziatesi nella prima finestra applicativa del decreto (17 luglio – 14 settembre) ma, come già sottolineato, non modificano l’impianto generale e gli obiettivi perseguiti dal provvedimento.
La finalità del decreto è infatti quella di accelerare in modo deciso gli investimenti pubblici partendo da un alleggerimento degli oneri burocratici connessi allo svolgimento delle procedure ad evidenza pubblica.
Le misure introdotte si concentrano principalmente sullo snellimento delle procedure di gara intercettando tanto quelle sotto-soglia, dove è previsto un deciso innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti, quanto quelle sopra-soglia comunitaria dove in determinate ipotesi, ispirandosi al cd. “modello Genova”, l’esecutivo ha scelto di consentire alle stazioni appaltanti di operare in completa deroga al Codice Appalti (salvo il rispetto di minimi presidi legali).
Al netto delle modifiche introdotte, che nella maggior parte dei casi resteranno efficaci fino al 31 dicembre 2021, dai dati in possesso del Ministero dei trasporti risulta che il D.L. semplificazioni, ad oggi, può dirsi lettera morta.
Dall’entrata in vigore del decreto ancora non è stata attivata nessuna procedura di gara usufruendo della maxi-deroga prevista dalla norma.
Quest’immobilismo da parte della committenza ha spinto il Mit a predisporre una circolare esplicativa sul D.L. semplificazioni.
L’annuncio della nota delle infrastrutture aveva generato forte interesse tra gli operatori di settore che auspicavano nel chiarimento di alcuni passaggi del decreto: dalla possibilità di utilizzare le procedure ordinarie sottosoglia anche in costanza di deroga, al richiamo alla disciplina del subappalto per il quale il decreto non chiarisce se il riferimento sia alla normativa nazionale ovvero a quella europea.
La circolare, resa nota lo scorso 21 novembre, non chiarisce le annose questioni di cui sopra operando piuttosto una sorta di ricognizione (alcune testate giornalistiche hanno parlato di una prosa del decreto) lasciando dunque aperte diverse questioni.
Nonostante l’assenza di elementi chiarificatori il chiaro messaggio contenuto nella nota è quello di incoraggiare le stazioni appaltanti all’utilizzo delle deroghe introdotte, la nota si conclude infatti con la seguente esortazione: “In conclusione, il combinato disposto tra risorse disponibili e strumento normativo per spenderle rapidamente, può produrre un balzo in avanti per la nostra economia; perché ciò avvenga è necessario che le stazioni appaltanti applichino la legge in tutte le sue potenzialità“.