La guerra globale dei chip: le nazioni investono miliardi nella produzione nazionale di semiconduttori per garantirsi il futuro dell’intelligenza artificiale
L’industria dei semiconduttori sta vivendo una trasformazione epocale, con i leader di Stati Uniti, Unione Europea, Cina, Giappone, Corea del Sud e India impegnati in massicci investimenti pubblici per rafforzare la produzione interna. Le tensioni geopolitiche, le vulnerabilità emerse durante la pandemia e la crescente domanda legata all’intelligenza artificiale stanno spingendo verso una regionalizzazione delle catene di fornitura, con l’obiettivo di garantire la sovranità tecnologica.
Negli Stati Uniti, il CHIPS and Science Act prevede 52,7 miliardi di dollari per lo sviluppo e la produzione di chip avanzati, mentre in Europa il Chips Act mobilita oltre 43 miliardi di euro con l’obiettivo di raddoppiare la quota di mercato entro il 2030. Anche la Cina, attraverso il Big Fund, ha annunciato una terza fase di finanziamenti per 48 miliardi di dollari. In parallelo, Giappone, Corea del Sud e India stanno attivando programmi di incentivazione per attrarre investimenti e costruire nuovi impianti produttivi.
Queste iniziative stanno influenzando profondamente l’ecosistema globale, favorendo lo sviluppo di filiere locali e accelerando la costruzione di impianti nei principali poli industriali. Tuttavia, emergono anche criticità legate alla carenza di manodopera specializzata, al rischio di sovrapproduzione e alla possibile frammentazione degli standard tecnologici a livello mondiale.
Fonte: Financial Content