L’Aja ha preso il controllo del produttore di chip di proprietà cinese Nexperia

13 Ottobre 2025

Il governo olandese ha assunto di fatto il controllo del produttore di chip Nexperia, con sede nei Paesi Bassi ma di proprietà della cinese Wingtech Technology, per motivi di sicurezza nazionale. Lo ha reso noto lo stesso esecutivo, giustificando una misura già presa il 30 settembre e attuata per garantire la disponibilità dei prodotti di Nexperia in caso di emergenza.

Il fondamento legale è una legge emanata nel 1952 ma mai utilizzata fino ad ora, il Goods Availability Act, in base a cui il governo può bloccare o annullare le deliberazioni interne di un’azienda se ritenute dannose per gli interessi nazionali o europei. Secondo l’Aja, infatti, Nexperia ha mostrato segnali di carenza nella governance che potrebbero rappresentare un rischio per la continuità e la salvaguardia di competenze e capacità tecnologiche cruciali. Anche la Commissione europea concorda con la decisione.

Concretamente, l’azienda – che produce semiconduttori utilizzati in automobili, telefoni e pannelli solari – dovrà ora richiedere un’autorizzazione al ministero per apportare modifiche significative o strutturali nella gestione.

Wingtech ha annunciato l’intenzione di intraprendere azioni legali internazionali per difendere i propri interessi e quelli dei suoi azionisti. Da Pechino, il portavoce del Ministero degli Esteri, Lin Jian, ha ribadito che la Cina si oppone all’abuso del concetto di sicurezza nazionale e alla politicizzazione delle questioni economiche e commerciali, invitando i Paesi europei a rispettare i principi di mercato.

La vicenda è emblematica delle tensioni geopolitiche tra Cina e Occidente sullo sviluppo e il controllo delle tecnologie avanzate come i chip, con l’Europa che in questo caso si muove lungo linee simili a quelle degli Stati Uniti: lo scorso anno, infatti, il Dipartimento del Commercio statunitense aveva inserito Wingtech in una lista di aziende tecnologiche cinesi soggette a controlli sull’esportazione, con l’obiettivo di limitare la capacità della Cina di utilizzare tecnologie considerate a rischio per la sicurezza nazionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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