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Le Comunità Energetiche Rinnovabili

Il valore delle Comunità Energetiche quali attrici della transizione energetica e testimoni della volontà di cambiamento verso un mondo più green a tutela dell’ambiente in un evento di ANIE Rinnovabili.

ANIE Rinnovabili ha organizzato lo scorso 30 settembre un webinar per sottolineare l’importanza che rivestiranno le Comunità Energetiche rinnovabili ai fini della transizione energetica. In evidenza gli attori protagonisti. Un nutrito mix composto da Comuni, Regioni, Province, cittadini, imprese (interessate sia a costituire Comunità Energetiche e sia a fornire tecnologie e servizi).

I lavori, moderati da Davide Bartesaghi (solare B2B), hanno visto l’alternarsi di interventi di esponenti di Regione Lombardia, Gruppo Professione Energia, Studio legale Sani Zangrando, A2A, Energy Strategy Group, RSE e ANIE Rinnovabili. I relatori hanno condiviso e dibattuto sul quadro normativo e i meccanismi di supporto entro cui si muovono le Comunità Energetiche e sul loro futuro con l’obiettivo di creare nell’ampia platea presente, una maggior consapevolezza sulle opportunità, i benefici e le difficoltà che le Comunità Energetiche potranno incontrare lungo il loro cammino, vista la loro caratteristica di essere un modello di produzione e consumo di energia particolarmente nuovo e innovativo che ha bisogno ancora di essere conosciuto.

Benchè infatti le Comunità energetiche in senso ampio esistano da tempo, forse la data del vero battesimo si può far risalire al novembre del 2020 quando sono state definite le tariffe incentivanti per le Comunità energetiche. Da quel momento si è messo in moto un fiorire di iniziative e interventi, alcuni realizzati prontamente, altri solo annunciati. Ad aprile 2021 si contano già 20 Comunità Energetiche.

In termini di sviluppo, si stima che nel quinquennio 2021 – 2025, dalle Comunità Energetiche possano arrivare quasi 4 gigawatt di nuova potenza fotovoltaica. Una spinta importantissima se si pensa che 4 gigawatt significano un quinto di tutto quello che è stato installato fino ad oggi in Italia sul fotovoltaico.

Si stima inoltre che al 2030, dalle Comunità energetiche, possa arrivare il 19 per cento della domanda di energia a livello europeo. Una cifra enorme.

Oltre a queste potenzialità di sviluppo, anche altri fattori fanno guardare alle Comunità Energetiche con grande interesse. Uno di questi è costituito dal fatto che oggi le Comunità energetiche stanno determinando un nuovo paradigma della produzione e dell’utilizzo di energia elettrica. Paradigma che ottimizza ancora di più uno dei principali driver delle rinnovabili ovvero la percentuale di autoconsumo dell’energia prodotta. La conseguente convenienza economica si traduce, tanto per un privato quanto per una azienda (PMI soprattutto) o un Ente Locale, in una bolletta più leggera con la possibilità quindi di liberare risorse per altri investimenti e, per le PMI, di aumentare la competitività abbattendo il costo del prodotto del servizio offerto.