Legambiente: Rapporto Civico 5.0 Vivere in classe A
Il Paese ha bisogno di definire al più presto una strategia e un piano di intervento per aprire nuovi cantieri nel segno dell’efficientamento energetico, della riqualificazione antisismica e rigenerazione urbana degli edifici.
Legambiente presenta la roadmap per accelerare la transizione energetica nel settore edile e, in questo modo, aiutare il Paese ad arrivare preparato alla Direttiva Case Green per riqualificare almeno il 7,2% del patrimonio abitativo, più del doppio di quanto riqualificato con il Superbonus (solo il 3,1%).
Serve una riforma in tema di politiche sull’efficienza energetica del settore edilizio stabile e duratura nel tempo con un nuovo sistema incentivante, il ripristino della cessione del credito e altri strumenti paralleli, interventi volti al costo della misura. È quanto sottolinea Legambiente nel suo ultimo Rapporto “Civico 5.0: Vivere in Classe A”.
Quello che serve al Paese è un programma sull’efficienza energetica del settore edilizio stabile e duraturo nel tempo – almeno al 2030 e con prospettive al 2035 – volta ad evitare le speculazioni del mercato dell’edilizia verificatesi nel biennio 2020/2022 e che preveda:
- un nuovo sistema incentivante unico che guardi ai singoli interventi, ma soprattutto alla riqualificazione complessiva degli edifici spingendo soprattutto interventi in classi energetiche elevate
- il raggiungimento della classe D come minima per aver accesso agli incentivi
- un nuovo sistema incentivante che guardi alla prestazione energetica ottenuta dall’intervento, al reddito delle famiglie, alla messa in sicurezza sismica, ma anche all’abbattimento delle barriere architettoniche, al recupero delle acque piovane a all’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili
- l’eliminazione di ogni tecnologia a fonti fossili dal sistema incentivante e introduzione del blocco alle installazioni dal 2025
- il ripristino della cessione del credito (che potrebbe essere riservata solo agli interventi di efficientamento energetico e a quelli relativi alla messa in sicurezza sismica) e degli strumenti alternativi
Secondo l’Osservatorio di Nomisma Energia sul Superbonus, il 2% di riqualificazioni del patrimonio ha ridotto in totale le emissioni di CO2 in atmosfera di 1,42 milioni di tonnellate. Di fatto, il risparmio medio in bolletta, considerando anche il periodo straordinario di aumento dei costi dell’energia, è risultato pari a 964 euro all’anno. Numeri importanti che andrebbero replicati accelerando il passo della riqualificazione del patrimonio abitativo.
Per Legambiente non sono più ammessi né errori, né ritardi (riduzione dell’aliquota al 90% senza nessun correttivo, eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura, bonus concesso a chiunque a prescindere dal reddito). L’associazione ambientalista sottolinea che, se per alcuni il provvedimento di eliminare lo strumento della cessione risulta comprensibile alla luce delle frodi avvenute o del costo complessivamente sostenuto dallo Stato, occorre in ogni caso ricordare che secondo i dati della Guardia di finanza e del Mef, gli illeciti sul 110% sono solo il 3% delle truffe totali che, in larga maggioranza, hanno riguardato il bonus facciate del 90% o l’ecobonus del 65%.
Legambiente sottolinea inoltre la necessità di non sprecare importanti occasioni: grazie agli esoneri in bolletta, il 2022 poteva essere l’anno di riforma degli oneri di sistema, eliminando e rimodulando tutte le voci improprie. Contrariamente, il loro reintegro a partire dal mese di aprile 2023, in assenza di qualsiasi revisione, si tradurrà (secondo quanto stimato da sostatariffe.it) in un aumento dei costi di almeno 950 euro l’anno.