Materie prime critiche: l’Europa rafforza la sua autonomia
Con il piano RESourceEU l’UE punta su sicurezza, riciclo e alleanze strategiche.
La Commissione europea ha lanciato il piano d’azione RESourceEU per rendere l’Unione più sicura e meno dipendente dall’estero nell’approvvigionamento di materie prime critiche come litio, cobalto e terre rare, fondamentali per la transizione energetica e tecnologica. L’iniziativa, adottata il 2 dicembre, si inserisce nel quadro del Critical Raw Materials Act e nasce come risposta alle tensioni geopolitiche e alla forte instabilità dei prezzi registrata negli ultimi anni.
Al centro del piano c’è la creazione, entro l’inizio del 2026, di un Centro europeo per le materie prime critiche, che avrà il compito di analizzare i mercati, sostenere e finanziare progetti strategici e rafforzare le catene di approvvigionamento, anche tramite acquisti congiunti e sistemi di stoccaggio comuni. In parallelo, l’UE lavorerà con gli Stati membri a un sistema coordinato di scorte europee, con un progetto pilota previsto sempre dal 2026.
RESourceEU punta anche a rafforzare il mercato interno, introducendo strumenti di monitoraggio, meccanismi di risposta alle crisi e misure di difesa contro interferenze ostili nelle catene di fornitura. Un ruolo chiave è affidato all’economia circolare: dal 2026 sono previste restrizioni all’esportazione di scarti di magneti permanenti e interventi mirati su materiali come alluminio e, in prospettiva, rame. Inoltre, saranno rafforzati gli obblighi di etichettatura e introdotte quote di contenuto riciclato, per favorire il recupero dei materiali già in fase produttiva.
Il piano guarda anche ad altri settori strategici, come fertilizzanti e nutrienti riciclati, per ridurre la dipendenza da input critici importati. Per accelerare i progetti considerati essenziali, la Commissione intende semplificare le procedure autorizzative e sostenere iniziative capaci di ridurre le dipendenze europee fino al 50% entro il 2029. A questo scopo, nei prossimi 12 mesi saranno mobilitati fino a 3 miliardi di euro, anche con il supporto della Banca europea per gli investimenti. Tra i progetti già citati figurano l’estrazione di litio in Germania e un progetto sul molibdeno in Groenlandia.
Infine, RESourceEU rafforza la dimensione internazionale della strategia europea, puntando su nuove partnership con Paesi considerati affidabili. L’UE intende ampliare i partenariati già esistenti, avviare nuovi accordi – come quello con il Brasile – e rafforzare la cooperazione con Ucraina, Balcani occidentali e Paesi del vicinato meridionale, anche attraverso il programma Global Gateway e il coordinamento in ambito G7 e G20.