internazionalizzazione

Misure USA su acciaio e alluminio

Il 18-Aprile-2018

Aggiornamenti al 18 aprile 2018

Lo scorso 8 marzo il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sottoscritto due distinti provvedimenti che prevedono l’applicazione di dazi,  del 25% e del 10% rispettivamente, sull’acciaio e sull’alluminio importati.

Nel 2017 l’UE ha esportato negli USA 4,9 milioni di tonnellate di acciaio per circa 5,6 miliardi di Euro e l’export italiano corrisponde al 10% di quello UE. Per quanto riguarda l’export dell’alluminio verso gli USA, nel 2016 è stato di 321.000 tonnellate, equivalenti a 1,6 miliardi di Euro. Le conseguenze delle misure rischiano di essere molto severe per i produttori europei, che avrebbero grosse difficoltà a trovare mercati alternativi e vedrebbero ridursi i propri margini senza riuscire ad assorbire i costi aggiuntivi.

Sulla base degli ultimi aggiornamenti, il Presidente Trump ha autorizzato la sospensione fino al 1° maggio dei dazi per i principali partner degli USA, tra cui l’Unione Europea (oltre a Messico, Canada, Australia, gli altri Paesi citati sono: Argentina, Brasile e Corea del Sud). Nonostante l’esenzione temporanea delle misure USA, l’UE sta proseguendo in una serie di azioni di tutela nel quadro delle regole WTO, che includono l’apertura di un contenzioso in ambito multilaterale, misure di salvaguardia volte ad evitare flussi anomali di import siderurgico verso il mercato europeo e, se necessario, l’applicazione di dazi su prodotti di importazione USA (misure di ribilanciamento).

Con specifico riferimento alla salvaguardia, il 26 marzo è stato pubblicato in GUCE l’avviso di apertura dell’inchiesta con cui è stato dato avvio al monitoraggio dei flussi di importazione nella UE di 26 tipologie di prodotti siderurgici (vedi allegato “GUCE” per l’elenco dei prodotti oggetto dell’indagine con i relativi codici doganali). Qualora l’inchiesta, entro i 9 mesi previsti, stabilisca che l’import di tali prodotti ha avuto un incremento che possa causare, o minacciare di causare, un grave pregiudizio ai produttori UE, la Commissione Europea potrà imporre rapidamente dazi o quote a loro tutela.

Confindustria continua a seguire gli sviluppi, aggiornando il sistema e coordinandosi strettamente con i settori anche sui possibili effetti di eventuali contromisure UE. L’obiettivo, condiviso con gli interlocutori istituzionali nazionali e comunitari, è che si eviti una guerra commerciale che provocherebbe danni ingenti alle nostre imprese.

Per maggiori approfondimenti si riportano nella colonna di destra i seguenti documenti:

  • Nota d’inquadramento, a cura di Confindustria sulle ultime informazioni, i dati disponibili e le osservazioni dei settori.
  • Avviso d’apertura dell’inchiesta in GUCE.